Blitz della Polizia contro storici antagonisti torinesi e del nordest, impegnati da sempre nella battaglia contro il Tav. Colpiti leader e militanti del centro sociale Askatasuna e di esponenti di altri centri sociali di Modena, Vicenza e Padova.
Le accuse ipotizzate nei confronti degli antagonisti sono, a vario titolo, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento, inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità.
L’indagine della Polizia, coordinata dalla Procura di Torino, riguarda in particolare l’ala più oltranzista del movimento No Tav. Sono 14 in totale le misure cautelari emesse dal gip e riguardano, oltre agli appartenenti allo storico centro sociale torinese, anche diversi esponenti del centro sociale Guernica di Modena e del centro sociale Bocciodromo di Vicenza.
Gli uomini delle Digos di Torino, Padova, Modena e Vicenza hanno eseguito anche 16 perquisizioni nei riguardi di altri antagonisti e di alcuni militanti di Askatasuna indagati nella stessa inchiesta.
“Le misure hanno raggiunto i maggiori leader dell’autonomia torinese e gli esponenti dell’ala più oltranzista del movimento No Tav che, durante la marcia dello scorso 27 luglio in Val di Susa, hanno coordinato le azioni criminose e l’assalto al cantiere di Chiomonte”: così si è espresso il dirigente della Digos di Torino, Carlo Ambra.
In carcere sono finiti Giorgio Rossetto e Mattia Marzuoli, leader storici del centro sociale torinese. Nove i divieti di dimora e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
“Gli episodi di violenza sono stati preordinati, organizzati e diretti dai due leader di Askatasuna, che si sono avvalsi di altri militari per coordinare i gruppi – aggiunge Ambra – Un gruppo d’assalto si è diretto al cantiere, un altro ha aggirato il dispositivo di sicurezza passando nei boschi, dall’alto”.
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