Formalizzata dai sindacati al governo la proposta di una ‘pensione di garanzia per i giovani‘ durante un incontro dedicato alla valutazione di nuove ipotesi di riforma del sistema pensionistico italiano. E il governo, per bocca del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, ha dichiarato la disponibilità a studiarne le forme e i meccanismi cvhe poitrebbero essere messi in atto. La proposta riguarda in particolare tutti coloro che, con carriere discontinue e precarie, a partire dal 1996 (con pensioni calcolate con sistema interamente contributivo) rischiano di arrivare all’età pensionistica con magri assegni previdenziali.
L’ipotesi avanzata come base di discussione è quella di un assegno con importo calcolato sia con i contributi realmente versati sia con i contributi figurativi da applicare per carriere discontinue e precarie. Il duplice calcolo si applicherebbe anche nei casi di periodi dedicati alla formazione e al lavoro per cura familiare e ai periodi di basse retribuzioni.
Naturalmente dovranno essere valutate le risorse disponibili da mettere a disposizione di un a operazione del genere, con previsioni sui futuri bilanci dello Stato. Perciò nell’incontro di ieri si è convenuto che le proposte, con relative simulazioni dei costi e dei vantaggi, saranno esaminate da un’apposita Commissione di esperti nominata dal ministro Catalfo. I sindacati – rappresentati da Pierpaolo Bombardieri, segretario generale aggiunto della Uil, Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl e Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil – hanno valutato positivamente il confronto. A sua volta il governo – rappresentato, oltre che dalla ministra Catalfo, dal sottosegretario Misiani, affiancati dal presidente dell’Inps, Tridico, (foto) – si è riservato di fare i necessari approfondimenti, anche perché si è convenuto che occorre superare la rigidità della Legge Fornero e lo scalone triennale di ‘Quota 100’. Altri incontri governo-sindacati, perciò, sono in calendario per il 7 febbraio sulla rivalutazione delle pensioni, il 10 febbraio sulla flessibilità in uscita e il 19 febbraio sulla previdenza complementare.
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