Migliaia di migranti in arrivo dalla Libia: Maroni: taglieremo i fondi ai comuni che li accoglieranno

Redazione /

Mentre altri 1500 migranti sono in navigazione dalla Libia verso l’Italia su una quindicina di barconi, e si parla di circa mezzo milione di richiedenti asilo pronti ad imbarcarsi verso le nostre coste, l’allarme e le reazioni di coloro che, per il loro ruolo istituzionale,  dovrebbero predisporsi ad una accoglienza sempre più difficile e precaria sul nostro territorio non tardano a fari sentire.  Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, interpellato sui nuovi sbarchi, ha detto di essere pronto ad adottare  la riduzione dei trasferimenti finanziari regionali ai sindaci lombardi che dovessero accogliere nuovi migranti . “È un fatto gravissimo – ha risposto Maroni ai cronisti – Io domani scrivo una lettera ai prefetti lombardi diffidandoli dal portare in Lombardia nuovi clandestini. Poi anche ai sindaci, dicendo loro di rifiutarsi di prenderli perché – ha continuato – non devono stare. Ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali come disincentivo alla gestione delle risorse”.  Il governatore lombardo ha poi detto di voler “incontrare Zaia per il Veneto e Toti per la Liguria nei prossimi giorni per prendere iniziative comuni”.

A sua volta il neo eletto Giovanni Toti incalza: non accoglieremo altri migranti, come faranno Lombardia, Veneto e Val d’Aosta. L’intervento di Maroni è legittimo. Quello dei migranti è un problema che dovrebbe essere risolto a monte e invece viene scaricato a valle”.

Zaia, Veneto sta per esplodere – “Smettiamola con l’ illusione di poter sopportare e gestire un esodo biblico”, dice a sua volta il governatore del Veneto Luca Zaia, intervistato dal Corriere della Sera: “Il Veneto è una bomba che sta per scoppiare”. Se si deve trovare un tetto ai migranti? “Fino a quando è possibile farlo. In Veneto abbiamo 514mila immigrati regolari, pari a quasi l’ undici per cento della popolazione. Di questi, 42mila non hanno un lavoro. Insieme a Emilia Romagna e Lombardia siamo i più accoglienti. Basta”.

Zaia torna sul sistema delle quote: il nostro sì al piano di ripartizione? “Questo lo dice Alfano, sapendo di mentire. Già durante l’ emergenza della primavera del 2011 fui l’ unico che si rifiutò. E non ho cambiato idea. Infatti in Veneto la gestione venne affidata ai prefetti. Lo scorso 14 luglio alla conferenza delle Regioni abbiamo anche messo nero su bianco il nostro dissenso”.

“Eravamo uno contro tutti. Per non bloccare l’ intero provvedimento – spiega Zaia – obtorto collo abbiamo fatto un patto tra gentiluomini. Ma vedo che il governo e Alfano continuano nella loro azione violenta nei nostri confronti”. E sottolinea: “l’ ospitalità diffusa non è altro che un invito alla dispersione sul territorio. Lo sanno tutti, i migranti per primi. Solo gli ipocriti possono pensare che tendopoli improvvisate o caserme dismesse da trent’ anni e inabitabili per ogni essere umano, possano essere una soluzione idonea”. Le alternative? “Centri di prima accoglienza gestiti in loco dalla comunità internazionale, la stessa che in Libia ha combinato quel casino. Tocca all’Europa mettere d’ accordo le varie fazioni”.

Intanto anche a Roma, nei pressi della stazione Tiburtina e tutt’intorno al parcheggio degli autobus diretti in mezza Italia sono accampati da giorni un centinaio di migranti sotto gli alberi, seduti o distesi per terra, abbandonati alla loro disperazione, in mezzo a rifiuti ed escrementi.

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