di FABIO CAMILLACCI/ Peccato. Alla vigilia molto probabilmente, il Napoli e i suoi tifosi avrebbero firmato per uscire con un pareggio dalla sfida di andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Barcellona di Leo Messi. Alla fine, invece, per quanto visto in campo, c’è grande rammarico per l’1-1 maturato al San Paolo. La perla di Mertens spaventa il Barça nel primo tempo, poi Griezmann pareggia e Callejon fallisce la grande occasione per la vittoria. Al Camp Nou il 18 marzo prossimo sarà dura ma questo Napoli ha i mezzi per fare l’impresa; anche perché ai blaugrana mancheranno gli squalificati Busquets (era in diffida ed è stato ammonito) e Vidal (espulso nel finale per un clamoroso doppio giallo rimediato nella stessa occasione: fallo, brutta reazione e proteste). E poi, seppur ricco di grandi giocatori, questo Barcellona non convince: ha molti punti deboli. Ad esempio, in difesa è fragile e perforabile.
Il match di Fuorigrotta. Brividi prima dell’inizio per il solito urlo “The Champions” dei 50 mila napoletani presenti sugli spalti. Gattuso conferma la formazione che in questo periodo gli offre maggiori garanzie. Ospina tra i pali. In difesa, da destra verso sinistra: Di Lorenzo, Maksimovic, Manolas e Mario Rui. A centrocampo, Fabian Ruiz a destra, Demme al centro e Zielinski a sinistra. In attacco, spazio al tridente leggero: Dries Mertens punta centrale in versione “falso nueve”, Callejon e Insigne sugli esterni. Un 4-3-3 compatto che diventa 4-5-1 in fase di non possesso palla. Il copione di “Ringhio” è chiaro, aspettare il Barcellona e ripartire velocemente per colpire. I catalani comandano il gioco, ma, fanno fatica a trovare varchi perché gli azzurri chiudono tutte le linee di passaggio.
Dries detto “Ciro” centra un traguardo storico. Dopo 30 minuti di gioco è splendido il classico tiro a giro di Mertens che porta in vantaggio i padroni di casa e che consente al talentuoso belga di raggiungere Marek Hamsik a quota 121 reti nella classifica dei cannonieri del Napoli di tutti i tempi. Il gol subito non disunisce il Barça che però continua nel suo palleggio troppo lezioso e rischia di prendere un altra rete: Manolas sfiora il raddoppio. Si va al riposo con il Napoli avanti per 1-0. A inizio ripresa, il Barcellona cambia marcia. Gli uomini di Setien (sostituto dell’esonerato Valverde) sono decisamente più determinati, provano ad alzare il ritmo e al 12′ sul San Paolo cala il gelo: Semedo sfugge a Mario Rui e crossa per Griezmann. Il tocco di destro dell’attaccante francese non lascia scampo a Ospina. I tifosi blaugrana sistemati nel settore ospiti possono esultare.
Nello stadio che fu di Diego Armando Maradona, Messi non brilla. Di fatto, la “Pulce” si sveglia solo nell’ultimo quarto d’ora provando a spingere i suoi verso la vittoria. Barça pericoloso in un paio di occasioni ma è il Napoli ad andare vicino al 2-1 con Insigne e soprattutto con Callejon che a tu per tu con ter Stegen si fa murare dal portiere tedesco. In sintesi, la squadra di Gattuso avrebbe meritato la vittoria; gli spagnoli, infatti, hanno capitalizzato l’unica incertezza della linea di difesa azzurra. Peccato. Ma non è ancora finita.
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