La deputata del Pd Susanna Cenni ha presentato un’interrogazione al Ministero per la pubblica amministrazione per chiarire quali tutele saranno assicurate ai dipendenti delle Unioni regionali delle Camere di Commercio coinvolte nel processo di riordino del sistema camerale che coinvolge circa 230 dipendenti in tutta Italia. La onorevole Cenni rappresenta la preoccupazione segnalata dai sindacati, rispetto a quanto trapelato sulle bozze del decreti attuativi, in modo particolare sull’applicazione ai dipendenti delle Unioni regionali delle norme che riguardano il pubblico impiego e le disposizioni di mobilità e tutela relative che afferiscono alle società partecipate.
“Stiamo seguendo – afferma Susana Cenni – la situazione con attenzione. Anche in attesa del testo del decreto del governo sul riordino complessivo del sistema camerale in attuazione della riforma Madia. Siamo in presenza di competenze e professionalità preziose per l’economia e le imprese, occorre che la riforma non lasci soli questi lavoratori, e che non si lasci spazio a singole interpretazioni da parte delle varie realtà locali.”
“Ricordo che le Unioni regionali sono i referenti principali delle Camere di Commercio nei confronti delle regioni. – prosegue la parlamentare – Svolgono funzioni di coordinamento delle attività delle singole camere e si occupano di questioni di interesse comune, come le iniziative, i servizi, le strutture e le infrastrutture per lo sviluppo dell’economia regionale. Curano, inoltre, studi e ricerche e organizzano congressi e comitati. Partecipano, inoltre, a enti e consorzi assicurando i collegamenti con i servizi delle camere associate. Funzioni importanti e professionalità da salvaguardare, garantendo anche per questa categoria di lavoratori le clausole di salvaguardia del personale nel comparto pubblico e quindi l’accesso di tutti gli strumenti di salvaguardia previsti per il personale delle Camere di Commercio. A tale proposito, avendo incontrato anche un delegazione dei lavoratori della camera di commercio del mio territorio, ritengo che occorra dare certezze a tutti questi lavoratori”.
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