Alla lista delle personalità che nel mondo sono state contagiate dal covid-19 se ne è aggiunta una di particolare spicco perché si era messa in luce per aver sottovalutato l’epidemia in atto, anche quando dalla Cina e dalla Corea del Sud si era spinta in Italia: parliamo del premier britannico Boris Johnson (foto). Il quale, nel dar notizia del suo contagio, ha assicurato che continuerà da casa a governare il Regno Unito.
Ma veniamo ad un aggiornamento, ad oggi 27 marzo, della pandemia nei vari paesi, premettendo che sarebbero oltre 25.000 le persone morte in tutto il mondo a causa del coronavirus, la maggior parte, per ora, in Europa. Secondo l’ultimo bilancio della Johns Hopkins University, i casi globali di Covid-19 sono 553.244 in 176 Paesi e regioni.
In primo luogo segnaliamo che il contagio è arrivato anche in Africa, dove la situazione è “molto preoccupante perché c’è un’evoluzione drammatica, con un aumento geografico del numero dei Paesi e anche del numero dei contagiati”. E’ l’allarme lanciato dalla direttrice regionale dell’Oms per l’Africa, Matshidiso Rebecca Moeti. Da qualche giorno “ci sono 39 Paesi con circa 300 casi al giorno”, per un totale di 2.234 casi, ha aggiunto, avvertendo che le misure di isolamento sono difficili da adottare dove “c’è una vita comunitaria molto forte. Dobbiamo trovare altri metodi di igiene per minimizzare la propagazione”.
Il Sudafrica ha annunciato i suoi primi due decessi per coronavirus e il superamento della soglia dei mille casi di contagio. “Due persone sono morte nella provincia del Capo occidentale”, il “Western Cape”, ha reso noto in un comunicato il ministro della Salute sudafricano Zweli Mkhize sottolineando che si tratta dei “nostri primi morti di Covid-19” e che il numero dei casi “ha superato la soglia dei mille”.
E veniamo agli Stati Uniti. Donald Trump – che prima ha quasi deriso gli italiani, poi ha sminuito il rischio per il suo paese, quindi ha accusato la Cina di aver agevolato il diffondersi del virus nascondendo ciò che accadeva in quel paese (minacciando persino di fargliela pagare) – di fronte all’incalzare impetuoso dell’epidemia anche negli Usa e in particolare a New York – ha ingaggiato un dialogo con il premier cinese comunicando urbi et orbi: “Ho appena concluso un’ottima conversazione con il presidente Xi della Cina. Discusso in dettaglio il CoronaVirus che sta devastando gran parte del nostro Pianeta“, aggiungendo che “la Cina ha molta esperienza e ha sviluppato una forte conoscenza del virus. Stiamo lavorando a stretto contatto insieme. Molto rispetto!“.
Gli Stati Uniti sono ora diventati il primo Paese al mondo per casi di coronavirus: secondo i dati del New York Times sono 81.488, più di Cina e Italia, con 1.178 morti in tutto il Paese. Si registra anche un focolaio, con 25 marinai contagiati, a bordo della portaerei americana ‘Roosevelt’ che naviga verso Guam, nel Pacifico.
Per l’Organizzazione mondiale della Sanità in Europa sono più di 250mila i casi ufficialmente dichiarati, ovvero più della metà di quelli in tutto il mondo. La sanità britannica teme uno tsunami di ricoveri.
Il numero dei morti torna ad aumentare in Spagna con 769 vittime nelle ultime 24 ore. Il bilancio totale dei morti sale così a 4.858. Lo scrive el Pais. Si contano inoltre 64.059 contagi da coronavirus, mentre sono 9.357 i guariti, riferiscono i media spagnoli citando le cifre fornite dal ministero della Sanità. Ci sono già quasi 10.000 operatori sanitari contagiati in Spagna”, riporta il sito di El Mundo, sottolineando che, secondo gli ultimi dati, i casi del personale nella sanità positivo al coronavirus sono 9.444
In Turchia le autorità hanno evacuato diverse centinaia di migranti e rifugiati che da un mese si erano accampati alla frontiera con la Grecia, dopo che il governo di Erdogan aveva annunciato che non avrebbe più fermato chi voleva tentare di recarsi nell’Ue. Secondo Anadolu, i migranti sono stati condotti con il loro accordo in centri di accoglienza della provincia frontaliera di Edirne, dove resteranno in quarantena per evitare rischi di contagio.
In Romania accelera la velocità dei contagi da coronavirus. Come hanno riferito le autorità sanitarie, nelle ultime 24 ore sono stati accertati altri 263 casi, il doppio del giorno precedente, con il totale che sale a 1.292. Nel Paese balcanico si sono registrati al tempo stesso finora 24 decessi e 115 persone che sono invece guarite.
In Cina il contagio del coronavirus risulta attualmente “sostanzialmente bloccato” a Wuhan, nell’Hubei, la provincia epicentro dell’infezione. Il Quotidiano del Popolo ha anche spiegato che la città focolaio della pandemia ha visto il livello di gravità del rischio ridotto da “alto” a “medio”. I casi registrati giovedì in Cina sono stati 55, di cui 54 importati e uno interno nello Zhejiang. La Commissione sanitaria nazionale ha citato nei suoi aggiornamenti quotidiani 5 nuovi decessi tutti nell’Hubei e 49 nuovi casi sospetti.
La Corea del Sud ha registrato 91 nuovi casi di coronavirus alla fine di giovedì, in calo sui 104 del giorno precedente: le infezioni totali, ha riferito il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), sono salite a 9.332, contro decessi a 139 (+8). Sono 13 i contagi importati, per 144 totali, costituendo la minaccia di un’ondata di ritorno. A tal proposito, le autorità sanitarie locali hanno disposto la quarantena obbligatoria agli arrivi da Europa e Usa, mentre ai passeggeri con più di 37,5 gradi di febbre sarà negato l’imbarco.
Il governo russo ha ordinato la chiusura di tutti i bar e ristoranti nel Paese per contenere la diffusione del coronavirus. Anche i negozi, tranne gli alimentari e le farmacie, dovranno chiudere tra il 28 di marzo e il 5 aprile, ovvero la settimana di ‘vacanza’ nazionale decretata da Putin per combattere la diffusione del coronavirus. Sono finora oltre mille i casi di Covid-19 accertati in Russia, tre i decessi.
Continuano ad aumentare velocemente i contagiati da Coronavirus in Germania: sono saliti a 43.646 i casi postivi segnalati dall’Hopkins University, secondo la quale il bilancio delle vittime è di 239. Il ministro della Salute Jens Spahn ha affermato oggi che i tedeschi sono davanti “alla quiete prima della tempesta”.
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