E’ costata una multa record da oltre 80 mila dollari (100 milioni di won) la singolare iniziativa dell’FC Seul, in Corea del Sud, di posizionare sugli spalti delle bambole gonfiabili (foto Ansa-Epa) al posto degli spettatori assenti per le misure anti coronavirus.
La partita doveva giocarsi a porte chiuse e sulle sedie erano state collocate delle bambole con indosso magliette o loghi riferiti ad un venditore di sex toys. Una mossa duramente criticata dalla K-League, che ha accusato il club di avere così “profondamente umiliato le sue fan”. La notizia dell’incidente aveva fatto il giro del mondo. Dopo aver esaminato il caso, la K-League ha accolto la giustificazione secondo cui la società calcistica non sapeva che i manichini fossero giocattoli sessuali, precisando però che “avrebbe potuto facilmente riconoscere la loro funzione usando il buon senso e l’esperienza”. “La polemica su questo episodio – ha concluso la Lega coreana – “ha profondamente umiliato e ferito le fan e danneggiato l’integrità della lega”.
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