Come hanno confermato oggi sia il presidente del Consiglio Conte alla Camera, sia il ministro per i Rapporti con le Regioni, Boccia, l’occhio è sempre puntato sull’andamento dei contagi da covid-19, soprattutto dopo le riaperture di altre attività economiche avvenute a partire dal 18 maggio. Ebbene nelle ultime 24 ore – secondo quanto comunica la Produzione Civile – i nuovi contagiati dal coronavirus sono stati 642, che hanno portato il totale, dall’inizio dell’epidemia, a quota 228.006. La crescita dunque è stata dello 0,3%. Scomponendo la cifra totale dei contagiati si calcola che 32.486 sono deceduti (ieri +161) e 134.560 quelli dimessi dagli ospedali. Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 60.960 (-1.792, -2,9% rispetto a ieri; il conto totale sale a 228.006 se nel computo ci sono anche i morti e i guariti, conteggiando cioè tutte le persone che sono state trovate positive al virus dall’inizio dell’epidemia.
Il timore, ribadito oggi alla Camera da Giuseppe Conte, è che, se l’imprudenza o il mancato rispetto delle regole dovesse far riesplodere il numero di coloro che vengono contagiati dal virus, il Governo, le Regioni e i Comuni sarebbero costretti a stringere il cordone delle libertà individuali per evitare che nuovi malati vadano a intasare ospedali e centro di terapia intensiva. E questo la nostra economia non può permetterselo: già c’è stata una esplosione delle ore di cassa integrazione, del numero dei disoccupati, di persone bisognose di sussidi per la sopravvivenza. E l’Italia non può permettersi di vedere ulteriormente aggravato il peso di un debito enorme che è esploso in questi tre mesi di lotta alla pandemia.
Commenta per primo