Lanci di bottiglie, vasi e petardi contro giornalisti e forze dell’ordine, tensioni tra gli stessi manifestanti, cori “Duce, duce” e saluti romani. Scene di guerriglia urbana oggi pomeriggio al Circo Massimo, nel cuore di Roma, durante la manifestazione lanciata da “I ragazzi d’Italia” sulla pagina Facebook “Dalle curve alle piazze”, a cui hanno aderito Forza Nuova e gruppi ultrà. Un sit-in indetto per protestare contro “la crisi legata al Covid 19”, contro le politiche del Governo e per la «ripresa del Paese», ma che si è trasformato soltanto in un teatro di violenza e disordini. Un sit in autorizzato fino alle 18.30 ma che ha visto poco dopo le 17 il Circo Massimo già vuoto con i manifestanti che andavano via lasciandosi alle spalle una piazza ferita. poco prima giusto il tempo di intonare l’inno nazionale, sventolare qualche bandiera tricolore, accompagnato da qualche saluto romano che è salita la tensione.
A far ‘scaldare’ gli animi la decisione di un partecipante di rilasciare dichiarazioni ai cronisti. Prima è stato allontanato da Giuliano Castellino, esponente di spicco di Forza Nuova, poi è nata una discussione tra manifestanti e in pochi istanti è scattato il lancio di bottiglie di vetro, petardi e altri oggetti contro i giornalisti e le forze dell’ordine. I disordini sono durati diversi minuti, con gli agenti schierati in tenuta antisommossa davanti ai blindati. In piazza anche un mezzo idrante. Poi i partecipanti hanno indietreggiato e sono scesi all’interno del Circo Massimo. Intonati anche slogan contro i giornalisti. Inutile l’invito alla calma da parte di uno degli organizzatori che al megafono ha più volte ripetuto: «Venite qua state rovinando tutto». Dopo i primi disordini ci sono state nuove tensioni con alcuni gruppi che si sono inseguiti tra loro lanciandosi fumogeni (che hanno bruciato una porzione di prato) e aste delle bandiere. Hanno cercato di dirigersi verso il roseto comunale, ma sono stati contenuti dalle forze dell’ordine. «Ministri, dove eravate, dove siete stati in questi mesi? Siamo venuti qui per fare questa domanda – ha detto un manifestante dal palco, poco prima che i partecipanti lasciassero la piazza con largo anticipo rispetto al previsto -. Abbiamo visto la politica non dare risposte al popolo e andare andare avanti e indietro da Bruxelles con il cappello in mano»
Il bilancio delle violenze di oggi pomeriggio è al momento di 15 fermati, di cui due arrestati dai poliziotti della Digos. Si tratta di un ultrà della Roma e di uno della Lazio. Per loro le accuse sono violenza, lesioni a pubblico ufficiale e lancio di oggetti contundenti. Le posizioni degli altri fermati sono ora al vaglio. Contuso nel lancio di oggetti un agente delle forze dell’ordine. Scene di violenza quelle documentate dal Circo Massimo che hanno indignato il mondo politico e sindacale che ha bollato ‘senza se e senza ma’ la ‘pagina vergognosa di squadrismo’.
Pd Campidoglio, città umiliata da violenti – “Assistiamo sgomenti alle dirette e alle immagini che arrivano dalla manifestazione di Forza Nuova al Circo Massimo. Ancora violenza nel cuore di Roma ad opera di gruppi neofascisti e ultrà, questa volta la rabbia antidemocratica si scatena contro i giornalisti a cui va tutta la nostra vicinanza e solidarietà”. Così in una nota il gruppo Pd del Campidoglio. “È inaccettabile vedere Roma medaglia d’oro alla resistenza, città della pace – aggiunge – umiliata dall’arroganza di chi conosce solo il linguaggio della violenza”.
Ognibene (LeU): al Circo Massimo fascismo violento- “La vera marcia su Roma violenta e fascista è quella di oggi al Circo Massimo. Questa di oggi è la logica conseguenza dell’esempio dato da Pappalardo, Meloni e Salvini che consapevolmente o inconsapevolmente sono scesi in piazza il due giugno contro tutto e tutti”. Così in una nota il capogruppo LeU in Consiglio regionale del Lazio Daniele Ognibene. “Forza Nuova – aggiunge – ha raccolto il testimone e sta mettendo a ferro e fuoco il centro di Roma. È ora che si chiudano i covi dove si pratica il nazifascismo. A via Taranto 57 vi è un pub che gode di impunità. Non si capisce a quale titolo una birreria che espone in ogni dove croci celtiche possa continuare la sua attività politica. Senza dubbio va applicata la legge che vieta ogni propaganda e riferimento all’apologia di fascismo – continua Ognibene – e per di più in questo luogo da quello che risulta è occupato abusivamente e infischiandosi di ogni regola vanta anche un’attività commerciale. Va ripristinata la legalità e non si può più vedere che vengano tenuti aperti spazi a chi continua a propagandare idee che hanno lasciato un segno di profondo dolore e sdegno nel nostro Paese. È tornata la strategia della tensione fascista – conclude Ognibene – ed è ora che Salvini e Meloni o prendano le distanze da questi violenti ed abbassino i toni e ritornino al dialogo democratico”. (Ansa)
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