Sono 192 i nuovi contagiati da coronavirus in Italia, in lieve diminuzione rispetto a sabato, quando erano stati 235. Di questi, 98 sono in Lombardia, il 51,04% del totale in Italia. Il numero totale dei casi sale così a 241.611. Le vittime nelle ultime 24 ore sono invece 7, in netta diminuzione rispetto alle 21 di sabato. I morti per coronavirus in Italia salgono così in totale a 34.861, secondo i dati del Ministero della Salute.
Il ministro della Salute Roberto Speranza insiste sulla necessità di non abbassare la guardia nella lotta contro il virus, perciò ha dato mandato all’ufficio legislativo del suo dicastero per verificare il quadro normativo sui trattamenti sanitari obbligatori (TSO). L’obiettivo è quello di studiare una eventuale norma più stringente che riguarda la tutela contro il Covid dopo il caso del focolaio veneto. La verifica tecnica servirà anche di supporto alle eventuali scelte in questo senso delle autorità locali. Il tema è emerso nei giorni scorsi con la segnalazione – da parte del presidente della Regione Veneto, Zaia – alla Procura di Vicenza dell’imprenditore veneto che avrebbe causato un focolaio al ritorno da un viaggio in Serbia dopo il quale, pur con la febbre alta, avrebbe rifiutato le cure.
Il ministro Speranza inoltre, in una intervista a “Repubblica”, ha trattato i temi connessi all’epidemia e in particolare il rapporto tra scuola e sanità, affermando che occorre recuperare il senso di una norma del 1961 che introduceva la medicina scolastica, superata negli anni ’90, precisando di aver proposto alle Regioni che questo modello venga ripristinato, aggiungendo che ci saranno test sierologici sui lavoratori, molecolari sulla popolazione scolastica. Un monitoraggio costante. Oggi – ricorda il ministro – se una persona è positiva e non resta in isolamento ha una sanzione penale da 3 a 18 mesi di carcere. E c’è una multa fino a 5mila euro. Sto valutando con il mio ufficio legislativo l’ipotesi di trattamenti sanitari obbligatori nei casi in cui una persona deve curarsi e non lo fa“.
Con l’occasione, il ministro Speranza si è occupato anche dei contrasti politici sul Mes (noto come il Fondo salva-Stati). “Ragioni ideologiche sarebbero senza senso. Più delicato, invece, l’argomento di uno stigma: se l’Italia fosse l’unico Paese ad accedervi, si paleserebbe il profilarsi di un aumento del tasso di interesse sul resto del debito. Perciò è giusto che sia il Parlamento a discuterne e decidere. Io mi batterò perché nuove ingenti risorse arrivino alla Sanità”.
Parlando più in generale del governo, Speranza osaserva:”Abbiamo affrontato una crisi sanitaria senza precedenti con grande spirito unitario; adesso – davanti al nuovo temibile avversario, il dramma sociale che si profila in autunno – dobbiamo agire con altrettanta determinazione e coraggio. Non possiamo raccontare che non ce la facciamo. Bisogna guardarsi dritto negli occhi, decidere e poi correre come un treno”. Speranza nega l’esistenza di un piano per sostituire il presidente del Consiglio: ” Conte ha le carte in regola”, ribadisce. “I partiti – conclude – debbono avere il coraggio di interpretare una stagione nuova con un approccio di natura rifondativa. Lo dico al Pd innanzitutto, ma anche a tutte le altre forze civiche progressiste e ambientaliste. Al centro bisogna mettere i beni comuni e un nuovo rapporto Stato-mercato. E’ una riflessione che dovrebbe riguardare anche M5s: è cambiato il mondo, nessuno di noi può chiudersi in un recinto. Non ha senso”.
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