di NUCCIO FAVA – Solidarietà imprescindibile per uscirne migliori: è il senso profondo religioso e civile anche politico rilanciato da papa Francesco durante la prima messa all’aperto . Faccia a faccia sorridendo l’ha chiamata il papa, migliori di quelle a schermo e in solitudine che abbiamo dovuto sperimentare nei momenti peggiori della grave crisi della pandemia. Si può uscirne solo con una risposta corale di solidarietà, come si è cominciato a fare per la prospettiva della scuola. Una strada impegnativa, come quella per la salvezza del creato, della nostra madre terra aggredita da ogni lato per responsabilità della politica e dei governi, colpevoli prima di tutto delle guerre e dei conflitti anche razziali che contraddicono in radice le ipocrite dichiarazioni a favore della pace. Anche con l’uso violento e sistematicamente repressivo di polizia e ingenti forze militari. Spese folli vengono destinate agli armamenti ed agli apparati di sicurezza a cominciare dai servizi segreti e dai sistemi di spionaggio sempre più sofisticati e costosi. Addirittura con il continuo tentativo di determinare e comunque influenzare il più possibile l’esito del voto in altri paesi.
Se ne discute sotto traccia, e non solo in questi giorni, anche nel parlamento italiano a proposito della guida dei nostri servizi segreti e della posizione del presidente Conte, che, fin dalla sua prima esperienza a palazzo Chigi, si è riservato la responsabilità e la guida del delicatissimo settore. Non mi pare un segnale che garantisca l’equilibrio del nostro sistema istituzionale alla stregua dell’uso eccessivo della decretazione d’urgenza e del ricorso troppo frequente al voto di fiducia in parlamento.
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