UNA BRUTTA SCONFITTA PER TUTTI/ Juventus-Napoli: scaricabarile, confusione da Covid e figuraccia internazionale. Ora serve chiarezza per evitare che la Serie A venga nuovamente sospesa. Sul campo Atalanta e Milan si godono il primato a punteggio pieno. Lazio-Inter finisce in parità tra le polemiche

di FABIO CAMILLACCI/ Domenica di campionato caratterizzata più dalla pagliacciata totale di Juventus-Napoli che dal calcio giocato. Una pagliacciata innescata dal caos Covid, dai capricci di De Laurentiis, e dai divieti sanitari della Regione Campania. Siamo convinti di una cosa: visto che nel nostro Paese va sempre di moda lo scaricabarile, alla fine non sapremo mai di chi sono le responsabilità di questa brutta pagina del calcio italiano. L’ennesima in tempi di coronavirus. Alla fine infatti il Napoli non è partito per Torino, mentre la Juve si è presentata regolarmente all’Allianz Stadium. Nessun rinvio della gara e a questo punto il 3-0 a tavolino in favore della Vecchia Signora scatterà automaticamente. Poi si andrà avanti a colpi di ricorsi.

Clima surreale per la partita fantasma, muro contro muro tra la Lega di Serie A e il Napoli. Pioggia, selfie, soliti riti e 30 tifosi vip sugli spalti. Bonucci, Buffon, Pirlo e Tudor si sono affacciati sul campo come sempre. Prima del match duro comunicato della Lega Calcio: “Il protocollo concordato con il governo ha regole certe. Si può giocare con alcuni casi di positività al Covid. Il rinvio delle gare può avvenire solo al verificarsi di condizioni che, al momento, non si applicano al Napoli”. La replica di De Laurentiis: “Non potevamo partire, non avevamo l’autorizzazione”. La precisazione del Cts: “La responsabilità è della Asl”.

In serata la stilettata di Andrea Agnelli. Il presidente della Juventus è stato glaciale: “Il Napoli voleva il rinvio ma il protocollo è chiaro. La Juve rispetta i regolamenti. De Laurentiis mi ha chiesto di rinviare la partita, io gli ho risposto che ci sono dei regolamenti da rispettare. Il 3-0 a tavolino? Preferisco vincere sul campo”. Ribadiamo un concetto già espresso in precedenza su queste pagine e ribadito da Agnelli: esiste un protocollo anti-Covid chiaro e le altre squadre fino a oggi, nonostante alcuni casi di positività, si sono sempre presentate.

Un protocollo peraltro aggiornato la settimana scorsa alla luce del focolaio Covid al Genoa. Senza regole per emergenze simili, è stato deciso di adottare il protocollo Uefa: in caso di un numero elevato di positività si gioca lo stesso, basta avere a disposizione 12 calciatori e 1 portiere non contagiati. In caso contrario, è stato deciso un bonus per ogni club. Bonus che il Genoa per esempio ha già usato chiedendo il rinvio di Genoa-Torino inizialmente in programma per sabato 3 ottobre.

Finora nessun’altra Asl ha vietato di disputare una partita a una compagine con alcuni calciatori positivi e in quanto tali messi in quarantena. Un esempio su tutti: il Milan con Duarte e Ibrahimovic out e in isolamento fiduciario perchè risultati positivi, ha giocato regolarmente in campionato e in Europa League. Quindi, a questo punto o viene rivisto il protocollo oppure la Serie A rischia di essere nuovamente sospesa per caos totale. Una cosa è certa, il campionato è già falsato e all’estero ridono di noi.

IL PRIMATO DI ATALANTA E MILAN

Non è facile scrivere di calcio alla luce del caos Juve-Napoli, una sconfitta per tutti. Intanto, la terza giornata di Serie A incorona Atalanta e Milan, uniche squadre a punteggio pieno e dunque appaiate in testa alla classifica. Nel lunch match, Dea scatenata. A Bergamo la super Atalanta di Gasperini rifila un 5-2 al fragile Cagliari di Di Francesco. Nel primo tempo 4 gol tra il 7° e il 42° minuto: segnano Muriel, Gomez, Pasalic e Zapata. Per i sardi accorcia Godin. Nella ripresa Joao Pedro riduce le distanze ma Lammers chiude il pokerissimo. Numeri sempre più impressionanti per l’Atalanta del capocannoniere Gomez: già 4 gol per il Papu.

Tris Milan allo Spezia con doppietta di Leao nella veste di vice Ibrahimovic. L’altra rete rossonera la firma Hernandez, esterno di difesa col vizio del gol. La squadra di Pioli continua a non convincere per alcuni aspetti ma intanto continua a vincere e si gode il primo posto. Non convince la difesa, ma, in 3 gare Donnarumma non ha mai subito gol. Insomma, applausi al Diavolo, però, è bene attendere test più probanti. Oltre alla sconfitta, per i liguri la tegola Galabinov: l’attaccante bulgaro, finora unico spezzino ad andare a segno, è stato costretto a uscire per infortunio, esordio in Italia per il norvegese Hauge, fresco acquisto rossonero.

Nervosismo e strascico polemico allo stadio Olimpico di Roma per Lazio-Inter, finisce 1-1. Lautaro illude i nerazzurri nel primo tempo, Milinkovic-Savic rialza la Lazio nella ripresa. Secondo tempo avvelenato: espulso Immobile per una reazione su Vidal e nel finale cartellino rosso anche per Sensi per un’altra brutta reazione. Palo di Brozovic. Per come si era messa la partita, l’Inter di Conte ha perso due punti e i biancocelesti ne hanno guadagnato uno. Ma la compagine di Simone Inzaghi ha meritato il pareggio.

Le altre due partite della domenica calcistica. Allo stadio Vigorito, Lapadula e Montipò fanno sorridere il neopromosso Benevento: Bologna sconfitto 1-0 con una rete dell’ex attaccante di Milan, Genoa e Lecce. Decisivo anche il portiere giallorosso autore di quattro parate strepitose. Parma: a Kurtic bastano 25 secondi per decidere la sfida del Tardini contro il Verona. I ducali battono 1-0 l’Hellas e mister Liverani respira. Karamoh manda in gol lo sloveno alla prima azione della partita, poi gli emiliani gestiscono senza troppe sofferenze. Prima vittoria per il tecnico che ha sostituito D’Aversa. Adesso prima sosta per gli impegni delle Nazionali.

Commenta per primo

Lascia un commento