Su tamponi, code, tempi e test veloci incomprensione in diretta tra vice ministro e Comitato tecnico-scientifico

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO –  Sono stupito dell’attacco lanciato dagli scienziati del Comitato tecnico-scientifico (che assiste il governo dall’inizio della pandemia) al vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri.Il quale dallo studio della trasmissione “Dimartedì”, dello scorso 6 ottobre su La7,  ha affermato: «Secondo me c’è troppa burocrazia nel Comitato tecnico-scientifico, quando si vede che per sottoporsi a un tampone c’è da aspettare fino ad otto ore in coda nei centri dove si effettuano i prelievi”.

Gli scienziati del Cts sono apparsi increduli per le affermazioni del vice ministro ritenendole un attacco frontale a loro e quindi  inaccettabile e da respingere. In realtà durante la trasmissione il vice ministro Sileri esordì affermando che bisogna utilizzare anche i test salivari. Le mie affermazioni – ha detto Sileri – non sono state altro che delle richieste per ottenere delle risposte, che attendono anche i cittadini e da parte vostra non me ne sono pervenute come quella, per citarne una, di ridurre la quarantena a 10 giorni e anche di fare i test salivari in tutte le scuole come avviene negli aeroporti.

Sileri ha continuato dicendo: “Sono molto preoccupato per le feste private tra amici, soprattutto al chiuso, dove non vi è nessun controllo, rispetto a quello che avviene in un bar o in un ristorante, o in un locale pubblico, dove il gestore controlla chi entra e chi esce e provvede anche al controllo della temperatura dei frequentatori, vigila sull’adozione  della mascherina e provvede alla igienizzazione del locale. Inoltre dico sí alle aperture, sì al mantenimento della vita sociale, ma adottando e garantendo controlli seri”.

Argomentazioni, dunque, che coincidono con quanto afferma il Cts, non sono certo in contrasto.

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