Primarie del centrosinistra oggi domenica 6 marzo (si vota alle 8 alle 22) in sei città per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra: Roma, Napoli, Trieste, Bolzano, Benevento e Grosseto.
A ROMA la sfida è tra 6 candidati: Chiara Ferraro, Roberto Giachetti, Gianfranco Mascia, Roberto Morassut, Stefano Pedica, Domenico Rossi.
Chiara Ferraro. Per lei, ragazza autistica di 25 anni che frequenta l’istituto agrario, ha sempre parlato il padre Maurizio, sottolineando l’importanza, per il prossimo sindaco, di affrontare i temi della disabilità mentale. Nel 2013 si era candidata alle comunali di Roma con la lista Marino raccogliendo 487 preferenze.
Roberto Giachetti. 54 anni, romano, è stato capo di gabinetto del sindaco di Roma Francesco Rutelli ed è deputato dal 2001 e vicepresidente della Camera. Da sempre radicale e tra i padri fondatori della Margherita prima e del Pd poi, è uno strenuo assertore della non violenza. Molto vicino al premier Matteo Renzi, ha scelto come slogan per la sua campagna elettorale di ascolto “#TuttaRoma”, per sottolineare l’impegno verso le periferie, girate in scooter. Decentramento, mobilità, eco-sostenibilità alcuni dei punti del programma. “Se divento sindaco continuerò così: a stare per strada”, dice. Tra le sue priorità, la risoluzione dei “piccoli problemi” e il censimento di 100 opere incompiute per poi portarle a compimento.
Gianfranco Mascia. 54 anni, tre figli, è un ecologista, scrittore e blogger, tra i fondatori dei Verdi e animatore dei comitati BoBi, dei Girotondi e del Popolo Viola. Attualmente è coportavoce dei Verdi di Roma. Ha svolto la sua campagna elettorale accompagnato dall’inseparabile orso di peluche giocando sul cartone animato “Mascia e l’orso”. Ha dichiarato guerra al cemento e ha intenzione di incentivare il porta a porta.
Roberto Morassut. 52 anni, ex assessore all’Urbanistica nella giunta Veltroni, ha portato a casa la firma del Piano regolatore dopo decenni di attesa. E’ deputato del Pd e ha cominciato la sua attività politica nel Partito comunista. La sua Roma è una città “motore di sviluppo” ma anche “comunità”, una Capitale “green e smart”, “accessibile e inclusiva”. Riguardo al tema dei trasporti, se sarà eletto si impegnerà a chiudere l’anello ferroviario a Tor di Quinto, a fare il ‘restyling’ della ferrovia Roma-Lido, a completare la metro C fino al Colosseo, a realizzare il prolungamento della linea B da Rebibbia a Casal Monastero e a creare di ‘corridoi protetti’ per il trasporto pubblico. Tra gli obiettivi, la realizzazione di una card e della app ‘Roma’ che integri servizi di trasporto, parcheggi, servizi sociali, museo, sharing , assistenza e segnalazioni; l’assegnazione di spazi comunali a reti civiche e comitati di quartiere e gruppi retake.
Stefano Pedica. Lavora per una società di costruzioni e si è messo in aspettativa per partecipare alle primarie. È stato capo ufficio stampa di alcuni ministri e sottosegretari e portavoce dell’Udr. Nel 2005 viene chiamato da Di Pietro per organizzare l’Idv a livello nazionale. E’ stato eletto con l’Idv deputato e senatore, partito che lascia nel 2012. Ora è nel Pd. Se eletto, ha promesso che non ricandiderà i consiglieri uscenti.
Domenico Rossi. generale dell’esercito, sposato, tre figli. Secondo lui la questione principale da affrontare a Roma è quella morale, “per ridare fiducia ai cittadini nei confronti della politica. Dalla lotta agli sprechi e alla corruzione possono scaturire risorse per garantire efficienza ai servizi e assistenza ai bisognosi”. Parte del suo programma è incentrato sulla mobilità, con il completamento e il potenziamento della rete delle metropolitane e dei parcheggi di scambio.
Come si vota. La consultazione vede impegnati oltre mille volontari e gli elettori di centrosinistra potranno votare esibendo un documento di identità, con foto e indirizzo di residenza, e il certificato elettorale. Chi vota dovrà versare almeno due euro per concorrere alle spese organizzative e sottoscrivere le “Linee guida del centrosinistra per Roma”. Sono meno di un migliaio gli immigrati e i ragazzi dai 16 ai 18 anni che potranno votare presso i sedici seggi speciali dove si sono preregistrati. La preregistrazione è un meccanismo messo a punto dagli organizzatori per evitare abusi.
A NAPOLI i candidati in corsa per le primarie del centrosinistra sono quattro. In tre sono iscritti al Partito democratico mentre il quarto è indipendente del Partito socialista.
Antonio Bassolino, 69 anni, già sindaco di Napoli e per due volte presidente della Regione Campania (è stato anche ministro del Lavoro e più volte deputato) ha deciso di riprovarci per rimpiazzare l’attuale sindaco, De Magistris.
Antonio Marfella, 59 anni, medico dell’ospedale “Pascale” di Napoli, rivendica invece con orgoglio la sua appartenenza al mondo della società civile.
In campo è sceso come indipendente del Partito socialista ed è da tempo impegnato con le associazioni ed i movimenti che denunciano con forza lo scempio della “Terra dei fuochi”.
Marco Sarracino, 26 anni, studente universitario, segretario dei giovani di Napoli. Ha un sogno nel cassetto: quello di far diventare Napoli “una città europea, una delle città delle opportunità”.
Valeria Valente, 40 anni, avvocato. Il suo impegno politico parte da lontano, ovvero dai movimenti studenteschi. Poi l’approdo in consiglio comunale a Napoli e la nomina ad assessore (con la giunta di Rosa Russo Jervolino) prima alle Pari Opportunità e poi al Turismo, proprio negli anni dell’emergenza rifiuti.
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