di FABIO CAMILLACCI/ Prosegue senza sosta lo straordinario momento positivo post-lockdown del Milan: tra finale dello scorso campionato e l’inizio della Serie A 2020-2021, i rossoneri hanno fatto più punti di tutti e non a caso adesso si godono il primato in classifica in solitaria. Quattro su quattro, 12 punti, vetta della graduatoria e + 5 sui cuigini. E il Diavolo gode di brutto perchè il primo posto arriva al termine di un derby vinto: 2-1 alla tanto decantata Inter di Conte. Fenomeno Ibrahimovic. Il 39enne attaccante svedese dimostra che il Covid non lo ha nemmeno scalfito: doppietta servita in tre minuti, primo gol su penalty con il tap in vincente dopo la respinta di Handanovic, portiere pararigori. Nella ripresa, l’arbitro Mariani assegna un rigore anche all’Inter per fallo di Donnarumma su Lukaku; ma il Var annulla la decisione per un fuorigioco che fa discutere. Insomma, per quanto visto in campo, i rossoneri si confermano anche fortunati.
Dopo una lunga attesa, il Milan torna a sorridere in una stracittadina. Quattro anni e nove mesi: tanto è durata l’attesa in casa rossonera. Per il tecnico Pioli invece si tratta del primo successo in carriera in un derby. All’Inter non basta Lukaku che nel primo tempo aveva provato a riaprire un match indirizzato fin dai primi minuti di gioco. E comunque, l’attaccante belga, gol facile a parte, conferma tutti i suoi limiti tecnici e conferma di non essere mai decisivo nei big-match. Ma i problemi interisti come scriviamo da inizio stagione, sono soprattutto in fase difensiva; anche se oggi c’erano parecchie attenuanti visto che due terzi della difesa titolare sono stati messi k.o. dal coronavirus. Ma il quasi 35enne Kolarov adattato al ruolo di centrale, è un vantaggio per gli avversari. Non a caso è goffo e ingenuo in occasione del rigore su Ibra.
Una brutta Juventus pareggia a Crotone. In settimana i bianconeri hanno avuto a tavolino i tre punti per il match contro il Napoli; in Calabria, contro una neopromossa, ne hanno lasciati due. Senza Cristiano Ronaldo bloccato dal Covid, mister Pirlo finisce già sotto esame. In svantaggio per il rigore trasformato da Simy, i bianconeri pareggiano con Morata. Espulso Chiesa nella ripresa per un duro intervento su Cigarini, mentre la Var cancella il raddoppio dell’ex attaccante dell’Atletico Madrid. Complimenti al Crotone. L’allenatore Stroppa è stato bravo e intelligente nel sorprendere un Pirlo ancora in vena di esperimenti: il 20enne Portanova preferito a Cuadrado e Rabiot. Manolo, figlio dell’ex difensore Daniele, a sorpresa gioca dall’inizio. Portanova: il centrocampista che Pirlo ha voluto a tutti i costi facendo saltare il passaggio al Lecce.
Napoli show, Dea ridimensionata. Al San Paolo il messicano Lozano, rigenerato da Gattuso, firma una doppietta: splendido il secondo gol. Nel primo tempo segnano anche Politano e Osimhen, prima rete in maglia azzurra per il nigeriano. Atalanta travolta 4-1. I ragazzi di Gattuso, vogliosi di rifarsi dopo lo 0-3 a tavolino per la gara contro la Juve e le tante polemiche, disputano un primo tempo devastante e asfaltano letteralmente i nerazzurri di Gasp; il ritorno del “figliol prodigo” Ilicic reduce da un periodo oscuro, non ha certo fatto bene ai bergamaschi. Nella ripresa il gol di Lammers rende meno pesante il punteggio per gli orobici, comunque non pervenuti. Si salva solo l’interessante attaccante olandese: 23 anni, scuola PSV Eindhoven. Un altro colpo dell’ottimo ds atalantino Giovanni Sartori. E così, mentre il Napoli sale a quota 8 punti come la Juventus, l’Atalanta resta a 9.
Lazio in barca a Marassi: è festa Samp. I blucerchiati del romanista Claudio Ranieri rifilano un 3-0 alla squadra biancoceleste, oggi non pervenuta come l’Atalanta a Fuorigrotta. Non possono essere una giustificazione le assenze di Immobile per squalifica e di altri titolari. Sugli scudi il 26enne difensore doriano Tommaso Augello: assist per il vantaggio dell’intramontabile Quagliarella e primo gol in A. Del 20enne centrocampiusta danese Damsgaard il tris finale. Peraltro la Sampdoria piega una sua proverbiale bestia nera, tradizione maledettamente sfavorevole contro la compagine di Simone Inzaghi; una sola vittoria nelle precedenti diciassette sfide. E il successo contro i biancocelesti è anche un bel bis per Ranieri dopo la vittoria di Firenze del 2 ottobre.
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