Le nuove misure anti-covid illustrate da Conte in Parlamento/ I dati aggiornati sul covid-19

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha illustrato oggi – prima alla Camera poi al Senato –  le linee di condotta che il governo propone a tutte le forze politiche e alle Regioni da adottare in Italia per fronteggiare la recrudescenza dell’epidemia di Coronavirus nel nostro paese, dopo che ha colpito ancor più tutti gli altri paesi europei  e quelli di quasi tutto il resto del mondo. La curva corre in ogni Continente – ha detto infatti Conte – e in tutta l’Unione europea.

«In Italia – ha detto Conte – nelle ultime settimane l’incremento di casi Covid è stato di 150 contagi per ogni 100 mila abitanti ed anche nel nostro Paese la situazione è in peggioramento, la recrudescenza ha condotto ad una moltiplicazione significativa dei contagi. Il quadro epidemiologico è in via di transizione verso lo scenario 4 con particolare riferimento ad alcune regioni. Perciò, alla luce dell’ultimo report di venerdì e della situazione particolarmente critica in alcune regioni, siamo costretti a intervenire in una ottica di prudenza per mitigare il contagio con una strategia che va modulata sulle differenti criticità delle Regioni».

Strategie diverse tra Regioni in base a diversi livelli di  contagio – Conte ha sottolineato che le scelte da compiere sul territorio nazionale vanno modulate in base alle indicazioni del Comitato tecnico scientifico, che derivano da analisi della situazione dei vari territori: «Alla luce dell’ultimo report di venerdì e della situazione particolarmente critica in alcune regioni siamo costretti a intervenire in una ottica di prudenza per mitigare il contagio con una strategia che va modulata sulle differenti criticità delle Regioni».

E ha spiegato: «Nel prossimo decreto indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute”. Questi scenari dovranno tener conto – ha spiegato  – dell’indice di replicabilità del virus, dei focolai e della situazione dell’occupazione dei posti letto negli ospedali. Ci sono specifiche criticità in Regioni e province autonome. L’indice RT nazionale è a 1,7 ma in alcune regioni ovviamente il dato è superiore. Esiste un’alta probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese».

Limiti a spostamenti da e verso Regioni a rischio –  Entrando più nel dettaglio della strategia sottoposta al giudizio del Parlamento, Conte ha precisato: «Introdurremo il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio salvo esigenze di lavoro, studio e salute, adottando a livello nazionale limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda. Per l’intero territorio nazionale intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari, parafarmacie e farmacie ed edicole dentro quei centri. Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano, chiuderanno anche musei e mostre».  Nel decreto del presidente del Consiglio (il Dpcm)  si prevede “anche integralmente” la didattica a distanza per le scuole di secondo grado e la riduzione al 50 % del limite di capienza dei mezzi pubblici locali.

Sforzi finanziari a sostegno del lavoro –  Naturalmente il governo prevede anche sforzi finanziari per venire incontro alle categorie di lavoratori e ai settori produttivi che subiranno conseguenze economiche dalla restrizioni e a quanti, già in condizioni di vita precaria, vedranno ulteriormente peggiorare il loro tenore di vita. «Faremo tutti gli sforzi finanziari che servono per costituire elementi di stabilità e certezza per il mondo del lavoro», ha affermato, ricordando che per questo il governo ha varato il dl ristori e ha esteso il blocco dei licenziamenti fino a fine marzo. «Siamo consapevoli della frustrazione e del senso di smarrimento e anche della rabbia che si sta manifestando in questi giorni. E siamo anche coscienti delle ripercussioni sull’attività economica, la produzione, ma non ci può essere dilemma nella difesa della salute e la tutela dell’economia, più piegheremo i contagi più allenteremo le restrizioni. I numeri macro economici non di dicono nulla del disagio sociale ma il risultato è straordinario. Ai cittadini va la nostra gratitudine».

Invito a restare uniti – «Questa è la terza crisi che stiamo vivendo e stavolta si può imprimere una svolta: l’Europa l’ha colta con il programma Nextgeneration Eu (ndr: più noto come “Recovery fund“). Serve un nuovo patto tra pubblico e privato, il pubblico non deve ostacolare il mercato ma indirizzarlo e il nostro piano offrirà un nuova prospettiva nel solco degli obiettivi Ue. Non possiamo permetterci di distogliere lo sguardo dal futuro, sappiamo con certezza che le trasformazioni in atto lo cambieranno, noi dobbiamo accompagnare la transizione, nessuno può sentirsi esonerato. Perciò rivolgo ancora un invito alle forze e alle energie del Paese: restiamo unti in questo drammatico momento in nome dell’unità e dei valori che sono alla base della nostra Costituzione». All’esposizione di Conte è seguito, in entrambe le Camere, un ampio dibattito.

Sul contenuto del Dpcm vi è stato un vertice tra il governo e le Regioni per tentare di trovare una linea comune, che contemplerebbe tra l’altro un coprifuoco nazionale alle 21. Alla riunione in videoconferenza, convocata dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, oltre ai presidenti di Regione e al presidente dell’Anci Antonio Decaro, sono stati presenti il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri e il direttore delle emergenze del Dipartimento della Protezione Civile Luigi D’Angelo.

Gli interventi saranno uniformi, poi, come scritto nel precedente Dpcm, nella propria autonomia ciascun ente locale può prevedere anche restrizioni ulteriori. Le restrizioni saranno nazionali, poi magari c’è anche la volontà di fare una distinzione tra quelle regioni che hanno già superato l’Rt2 da quelle che hanno indici più bassi. Ma le misure saranno nazionali, come per esempio il coprifuoco alle 21 per tutto il territorio nazionale“. Lo ha detto a Start, su Sky TG24, il sottosegretario al ministero del Lavoro, Francesca Puglisi secondo quanto riporta una nota della trasmissione.”Purtroppo dobbiamo sacrificare la didattica in presenza, modificandola in didattica a distanza, per tutte le scuole di secondo grado e si sta discutendo in queste ore se farlo anche per la terza media”.

AGGIORNAMENTO DEI DATI AL 2 NOVEMBRE/ Diminuiti i contagi (anche se con meno tamponi)

Sono diminuiti anche oggi i contagi per Covid in Italia rispetto a quelli di domenica 1° novembre: ne sono stati registrati dal Ministero della Salute 22.253 (contro i 29.907 di ieri), anche se ma con un numero inferiore di tamponi: 135.731contro i 183.457 di ieri. Più alto però il numero delle vittime: 233 contro le 208 di ieri.

I pazienti in terapia intensiva in Italia sono ora 2.022, in aumento di 83 rispetto a ieri. I nuovi ricoverati in reparti ordinari sono 238, per un numero complessivo di 19.840.

Rimane stabile al livello massimo raggiunto ieri il rapporto positivi-tamponi: nelle ultime 24 ore la percentuale è risultata sempre del 16,3%.

E’ stato anticipato a domani il monitoraggio settimanale della cabina di regia del ministero della Salute sulla situazione epidemiologica in Italia. I nuovi dati saranno oggetto della riunione del Comitato tecnico scientifico, che è stato convocato per domani pomeriggio alle 16.

Tra le Regioni con il maggior numeri di nuovi contagiati dal coronavirus individuati domina sempre la Lombardia con 5.278 (ieri 8.607), poi Campania 2.861 (ieri 3.860), Toscana 2.009 (ieri 2.379), Piemonte 2.003 (ieri 2.024), Lazio 1.859 (ieri 2.351), Emilia Romagna 1.652 (ieri 1.758), Veneto 1.544 (ieri 2.300), secondo i dati del ministero della Salute.

I decessi in Lombardia sono stati 46; crescono sia i ricoveri in terapia intensiva (+17), sia negli altri reparti (+160). A Milano città ci sono 2.242 novi contagiati, di cui 1.025 a Milano città, 879 a Monza e Brianza, 733 a Como e 486 a Varese.

E arriva un appello dai medici di Milano. “Di una cosa siamo certi: la situazione sia nelle strutture sanitarie ospedaliere che anche nella medicina del territorio è diventata insostenibile. È necessario intervenire con un lockdown immediato ed efficace”. Lo chiede per Milano il Presidente dell’Ordine dei Medici della città (Omceo), Roberto Carlo Rossi. “Non esistono – scrive Rossi – piccoli rimedi a grandi problemi, così come non si può giocare a scaricare su altri ruoli e responsabilità. Soprattutto se inoltre non ci si attrezza seriamente per tutelare quei medici che, ancora adesso, sono impegnati in prima linea, ma senza le necessarie attrezzature e materiali di protezione per svolgere in sicurezza il proprio lavoro”. Rossi sottolinea infine “la ferma ed unanime decisione di tutto il nuovo Consiglio milanese dell’Ordine nell’avanzare una richiesta di provvedimenti restrittivi immediati“.

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