CORONAVIRUS/ Aggiornamento 8 novembre/ I nuovi contagi registrati oggi sono 32.616 (7.195 meno di ieri, ma con un numero inferiore di tamponi: il rapporto resta al 17%), 331 le vittime (94 meno di ieri)/ L’Alto Adige passa in zona rossa

Sono 32.616 i nuovi casi di positività al coronavirus nelle ultime 24 ore (7.195 in meno rispetto a ieri). Le vittime sono 331 (94 in meno rispetto a ieri). Però questi dati si riferiscono a 191.144 tamponi effettuati, cioè circa 40mila in meno rispetto al giorno precedente. Perciò si può affermare che il rapporto tamponi/positivi resta a quota 17% circa (cioè piuttosto alto, anche se un’aliquota consistente di positivi al tampone sono asintomatici, e tuttavia i. grado di trasmetterei virus). Resta stabile anche l’aumento giornaliero dei pazienti in terapia intensiva, sempre secondo quanto emerge dal nuovo bollettino del ministero della Salute. 

L’ALTO ADIGE PASSA IN ZONA ROSSA L’Alto Adige  “L’andamento epidemiologico con i numeri in costante crescita e il sempre maggior numero di comuni dichiarati zona rossa” entra a far parte delle regioni in zona rossa (con il livello di restrizioni più alto), insieme con Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia e Calabria, dopo che nelle ultime 24 ore si sono registrati 781 nuovi casi su 2998 tamponi e 4 decessi. Pertanto spostamenti tra i comuni saranno concessi solo per motivi di lavoro, salute, studio e urgenze inderogabili.

ALLARME DAL 118 A NAPOLI – Un allarme è stato lanciato all’ANSA da Giuseppe Galano, responsabile del 118 a Napoli e coordinatore della rete regionale del soccorso d’emergenza: «Ci sono file di ambulanze e auto private in tutti gli ospedali di Napoli, e in particolare al Cotugno, al Cardarelli, al  Loreto-Mare sono tutti in crisi totale nel ricevere i pazienti covid. Stiamo portando – spiega – pazienti anche all’ospedale Pellegrini e al San Paolo, perché ormai non riusciamo più a smaltire i flussi con i grandi ospedali. Ma anche queste strutture vanno in difficoltà perché hanno pochi posti riservati ai sospetti covid e si ingolfano velocemente. La situazione è difficile non soltanto a Napoli: so che è molto difficile anche nelle Asl della provincia».

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