La Cassazione ha confermato la sentenza di assoluzione della corte di appello di Firenze per i fratelli Lucia e Alberto Giovanni Aleotti dall’accusa di riciclaggio nell’ambito del processo Menarini. Il pg della Cassazione aveva chiesto per Lucia Aleotti l’annullamento con rinvio della sentenza, conferma invece dell’assoluzione per il fratello Alberto.
La sentenza di oggi della Cassazione fa seguito al verdetto della Corte d’Appello di Firenze che il 5 dicembre del 2018, riformando la sentenza di primo grado, assolse i fratelli Lucia Aleotti e Alberto Giovanni Aleotti, figli del patron del gruppo farmaceutico Menarini, Sergio Aleotti, scomparso nel 2014, nel processo in cui erano imputati di riciclaggio e corruzione. La Corte d’Appello dispose anche il dissequestro delle somme di cui era stata disposta la confisca.
“Sono trascorsi moltissimi anni da quando è iniziata questa dolorosa vicenda e oggi finalmente la Corte di Cassazione ha riconosciuto in via definitiva l’assoluta estraneità di Lucia e Alberto Giovanni Aleotti rispetto ai fatti di riciclaggio contestati. La Cassazione ha altresì riconosciuto in via definitiva l’assoluta estraneità della società rispetto alla truffa a suo tempo contestata”, ha detto all’Adnkronos l’avvocato Michela Vecchi, difensore di Alberto Giovanni Aleotti. I fratelli Aleotti, azionisti e membri del consiglio di amministrazione di Menarini Ifr potranno serenamente continuare a dedicarsi alla crescita del gruppo presente – prosegue l’avvocato – oggi in 140 Paesi e con 17mila dipendenti”.
“Siamo molto soddisfatti, la Cassazione ha esattamente inquadrato i temi della causa e ha pronunciato una sentenza estremamente corretta”, ha affermato all’Adnkronos l’avvocato Franco Coppi, difensore con l’avvocato Alessandro Traversi di Lucia Aleottii.
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