A sorpresa il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l’inizio del ritiro delle forze russe dalla Siria affermando che gli “obiettivi sono stati raggiunti“. Putin spera che l’inizio del ritiro delle truppe russe dalla Siria sia “una buona motivazione per dare inizio alle negoziazioni politiche tra le forze del paese”, riferisce la Tass. Putin ha informato Bashar al Assad della decisione precisa do che l’operazione comincerà domani. Continueranno ad essere operative invece la base aerea di Hemeimeem e quella navale nel porto di Tartous.
Il capo del Cremlino ha aggiunto che il suo Paese manterrà un centro di controllo aereo in Siria per monitorare la tregua. Le basi russe di Tartous e Hemeimeem, nella provincia di Latakia, ha detto Putin, opereranno d’ora in poi in regime di “routine”. Anche i militari russi che resteranno in Siria vigileranno sulla tenuta del cessate-il-fuoco.
Il presidente siriano Bashar al Assad ha detto a Putin, in una conversazione telefonica, di “essere pronto a iniziare il processo politico nel paese al più presto possibile”. Putin e Assad hanno inoltre espresso la speranza congiunta che i negoziati a Ginevra possano produrre “effetti concreti”.
Non esiste un ‘Piano B’ se falliscono il cessate il fuoco e i negoziati di pace sulla Siria a Ginevra, ha affermato lunedì l’inviato dell’Onu, Staffan de Mistura, prima di dare avvio alla nuova tornata di trattative tra governo e opposizione a Ginevra. “Non esiste un ‘Piano B’ – ha detto de Mistura -, l’unico ‘Piano B’ sarebbe un ritorno alla guerra, che sarebbe anche peggio di prima”.
Intanto si apprende che il primo colloquio tra la delegazione governativa di Damasco e l’inviato dell’Onu Staffan de Mistura a Ginevra è stato “positivo e costruttivo” e le due parti torneranno a vedersi mercoledì. Lo ha detto il capo della delegazione di Damasco, l’ambasciatore siriano all’Onu Bashr al Jafari. Jafari ha aggiunto di aver presentato a de Mistura un documento per “una soluzione politica” del conflitto. Prima di tornare a vedere la delegazione governativa, l’inviato dell’Onu dovrà incontrarsi con quella dell’opposizione.
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