MATTARELLA per il 60° dell’OCSE: «Operare per ridurre le pesanti lacerazioni sociali», che la situazione presente sta aggravando

Cogliendo l’opportunità offerta dalla ricorrenza del 60° anniversario dell’accordo istitutivo dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affermato che oggi l’emergenza pandemica richiede all’OCSE di mostrare quello stesso spirito che animò i suoi primi anni. E, come sessant’anni fa, l’Organizzazione si trova di fronte alla sfida di individuare scelte fondamentali per le nostre società che consentano di riprendere la strada del progresso, ricucendo le pesanti lacerazioni sociali alle quali stiamo assistendo.

«Solo uno sforzo collettivo, solo un multilateralismo efficace – ha affermato il capo dello Stato –  potranno consentire alla Comunità internazionale di superare questa emergenza e di affrontare sfide globali, dai cambiamenti climatici ai flussi migratori, alla digitalizzazione e a quella, oggi più che mai attuale, della costruzione di società resilienti».

E ha sottolineato: «L’intento di disegnare un modello di sviluppo aggiornato e in grado di tramutare sfide in opportunità, richiede una risposta ampia, comune, che abbracci la società nel suo complesso.  L’Italia è orgogliosa di avere contribuito in questi decenni all’azione dell’OCSE, con il suo sostegno e l’apporto dei numerosi connazionali che partecipano quotidianamente alle sue attività e attribuisce all’Organizzazione un ruolo capace di incidere nell’evoluzione dell’attuale congiuntura internazionale.

Solo uno sforzo collettivo, solo un multilateralismo efficace, potranno consentire alla Comunità internazionale di superare questa emergenza e – aggiunge il capo dello Stato – di affrontare sfide globali, dai cambiamenti climatici ai flussi migratori, alla digitalizzazione e a quella, oggi più che mai attuale, della costruzione di società resilienti.

L’intento di disegnare un modello di sviluppo aggiornato e in grado di tramutare sfide in opportunità, richiede una risposta ampia, comune, che abbracci la società nel suo complesso.
L’Italia è orgogliosa di avere contribuito in questi decenni all’azione dell’OCSE, con il suo sostegno e l’apporto dei numerosi connazionali che partecipano quotidianamente alle sue attività e attribuisce all’Organizzazione un ruolo capace di incidere nell’evoluzione dell’attuale congiuntura internazionale».

Speriamo che le sue parole siano recepite da chi ha il dovere di ascoltarle e metterle in pratica.

Commenta per primo

Lascia un commento