La Camera degli Stati Uniti ha approvato l’impeachment di Donald Trump per aver incitato l’assalto al parlamento. Favorevoli anche 10 deputati repubblicani

La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato la mozione di impeachment contro Donald Trump in quanto colpevole di incitamento all’insurrezione per aver incoraggiato i suoi fan ad assaltare la sede del parlamento Usa allo scopo di impedire la certificazione della vittoria di Joe Biden.

La presidente della Camera, Nancy Pelosi, ha dichiarato approvata la mozione di impeachment con 232 Sì (tra cui 10 deputati repubblicani), 197 no e 5 astenuti.

Invece il leader della minoranza repubblicana alla Camera, Kevin McCarthy, ha affermato  che Donald Trump porta la responsabilità per l’assalto al Congresso, ma si è detto contrario ad un impeachment così a ridosso della fine del mandato.

Il tycoon, nel tentativo di evitare l’impeachment, aveva diffuso una nota in cui affermava: “Alla luce delle informazioni di ulteriori manifestazioni chiedo che non ci sia violenza e non ci siano vandalismi e chiedo l’aiuto di tutti gli americani a stemperare le tensioni”, aggiungendo l’affermazione di essere contrario alla violenza “di ogni tipo”. Dopo di che il leader dei senatori repubblicani, Mitch McConnell, ha fatto sapere che non intende convocare una sessione d’urgenza della Camera Alta per celebrare il processo di impeachment contro Donald Trump, facendolo così slittare a dopo la fine del mandato.

Intanto proseguono i preparativi per la cerimonia di insediamento di Biden. I 15.000 agenti della Guardia Nazionale che il giorno 20 interverranno a Washington per l’insediamento di Biden saranno in parte armati, e il Secret Service sta allestendo una maxi-operazione di sicurezza per blindare la città. Il timore è di nuove proteste violente: almeno 16 gruppi, di cui alcuni armati, si sono fatti avanti per manifestare.

Intanto Google ha deciso di sospendere gli spot politici fra il 14 e il 21 gennaio in vista della cerimonia di insediamento di Joe Biden.

Suicida un uomo accusato per l’assalto al Congresso. Chris Stanton, uno degli uomini accusati per l’assalto  a Capiton Hill, si è suicidato. Lo riportano i media americani, sottolineando che Stanton si è tolto la vita nella sua abitazione a Alpharetta, in Georgia. La polizia ha rinvenuto nella sua casa due fucili semiautomatici.

Commenta per primo

Lascia un commento