di ENNIO SIMEONE – Funzionerà il “manuale Cencelli” nella interpretazione di Mario Draghi? La domanda è d’obbligo scorrendo la lista dei ministri presentata stasera a Mattarella (o concordata con Mattarella) e poi letta in tv: una lista contenente un gruppo di “tecnici” (alcuni di sua stretta fiducia) e un gruppo di “politici” concordati evidentemente con i capi partito. L’unico dato positivo è dato dai nomi copiati dalla lista del governo Conte, anche se alcuni collocati in ruoli diversi da quelli che avevano fino a ieri.
Draghi con il ricorso al manuale Cencelli (che veniva usato in epoca di Prima Repubblica dai presidenti del Consiglio) si è proposto, evidentemente, di accattivarsi il consenso di Berlusconi (con 3 ministri, non corrispondenti all’esiguità dei voti e dei sondaggi di Forza Italia) e di Salvini (3 ministri), mentre ha frantumato tra due o tre ministeri quello voluto da Grillo della trasformazione ecologica.
Chissà che cosa s’inventerà con la nomina dei sottosegretari…
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