Raffaele Cutolo, uno dei boss storici della camorra, è morto ieri sera nell’Ospedale Maggiore di Parma, dove era stato ricoverato in extremis per le gravi condizioni di salute in cui si trovava a causa del cancro da cui era afflitto. Fondatore, nonché capo, della Nuova Camorra Organizzata, aveva 79 anni ed era il detenuto al 41bis più anziano. Scontava la pena dell’ergastolo. Nell’ultimo periodo era stato più volte trasferito dal carcere al reparto ospedaliero.
Nel respingere l’ultima istanza di differimento della pena, presentata dalla difesa del boss per le sue condizioni di salute, il tribunale di Sorveglianza di Bologna aveva affermato, a giugno 2020, che il suo stato di salute era compatibile con la detenzione. Ma soprattutto che, nonostante l’età, Cutolo era ancora un simbolo per la malavita: «Si può ritenere – affermava il magistrato – che la presenza di Raffaele Cutolo potrebbe rafforzare i gruppi criminali che si rifanno tuttora alla Nco (ndr: Nuova camorra organizzata), rispetto ai quali Cutolo ha mantenuto pienamente il carisma. Nonostante l’età e la perdurante detenzione rappresenta un ‘simbolo’ per tutti quei gruppi criminali che continuano a richiamarsi al suo nome».
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