Nuovi episodi oggi della protesta contro le chiusure imposte dalla necessità di arginare il diffondersi dei contagi da covi-19. Prima una manifestazione sull’autostrada sull’autostrada del Sole tra Napoli e Roma (nella quale è rimasto bloccato anche il presidente della della Regione Campania, Vincenzo De Luca), più tardi tafferugli in piazza Montecitorio tra manifestanti e polizia durante la manifestazione di commercianti e ristoratori per chiedere le riaperture. E qui un agente della Polizia è rimasto ferito, e di conseguenza 7 persone sono state fermate. In questo caso la Polizia sta ancora analizzando i filmati e la dinamica di quanto avvenuto in piazza per valutare eventuali ulteriori provvedimenti.
La polizia davanti alla sede della Camera ha effettuato diverse cariche quando i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone delle forze dell’ordine. E si sospetta che tra i manifestanti che hanno dato vita a quel sit-in si siano infiltrati diversi gruppi di estremisti con l’obiettivo di cavalcare il disagio sociale e far salire la tensione. La situazione, viene fatto notare, non è cambiata rispetto a qualche mese fa quando l’allora capo della Polizia, Franco Gabrielli, in una circolare inviata a prefetti e questori, segnalava il rischio che gruppi di facinorosi approfittassero del malumore dei settori più colpiti dalle chiusure, per far salire la tensione
Tra i manifestanti si sono viste anche le bandiere blu di Italexit, il movimento del senatore (ex M5S) Gianluigi Paragone. ,
In precedenza in piazza Montecitorio aveva preso la parola al microfono, tra gli altri, il deputato Vittorio Sgarbi. Molti dei presenti non indossavano la mascherina urlando “Siamo imprenditori, non delinquenti“ , oppure “libertà“, intonando cori e chiedendo di potersi avvicinare a Palazzo Chigi per andare ad urlare slogan contro il governo. Tra i manifestanti anche tanti militanti di Casa Pound in piazza Montecitorio, il cui portavoce, Luca Marsella, consigliere municipale di Cpi, è intervenuto dal palco “per dare sostegno a italiani che non si arrendono e che hanno il coraggio di opporsi ad una gestione criminale dell’emergenza sanitaria del governo. Non intendiamo vedere il nostro popolo morire un Dpcm alla volta“.
Un ristoratore modenese, Ermes, di 51 anni, (foto a destra) è venuto a manifestare davanti a Montecitorio indossando lo stesso cappello dello sciamano indossato da Jake Angeli, noto per l’assalto al Campidoglio Usa, perché – dice – “bisogna far fare il giro del mondo a questa manifestazione, così come è successo negli States“. Dice di essere aperto da gennaio, perché da un anno non è cambiato nulla, nonostante tutte le chiusure. E con il volto truccato con i colori della bandiera italiana aggiunge: “Siamo esasperati. Mi sono dovuto vestire da pagliaccio per attirare l’attenzione. Spero che ora qualcuno si accorga di noi e ci ascolti. Ho dovuto pagare gli strozzini per pagare i dipendenti”.
“Ormai lavoro per un euro all’ora. Gli investimenti di una vita erano nel mio bar“, dice Lorena, 62 anni, al cronista dell’Ansa e s’inginocchia, in lacrime, davanti al cordone della polizia e ad un certo punto uno degli agenti si accovaccia vicino a lei per consolarla ed aiutarla a rialzarsi. “Sono qui per me e per i miei figli. Noi siamo come voi – dice la donna – Non siamo negazionisti vogliamo solo lavorare e poter riaprire“. Lorena, che dice di aver investito tutti i suoi soldi nel suo bar a Bologna aperto 15 anni fa, spiega che la sua è disperazione: “Ero qui per una protesta che non perdesse il rispetto delle istituzioni, io ci credo ancora, ma dovete ascoltarci“.
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