SBARCHI IN SERIE DI MIGRANTI A LAMPEDUSA: 14 in 18 ore con oltre mille a bordo. La ministra Lamorgese propone una “cabina di regia, e entro il 20 maggio andrà a Tripoli con la commissaria europea

Sono 415 i migranti approdati, con due diversi barconi, a Lampedusa. La prima barca di legno di 20 metri, con a bordo 325 persone a bordo, è stata intercettata a 8 miglia da Lampedusa. La seconda carretta, intercettata a 5
miglia dalla costa, è stata scortata da una motovedetta della Guardia di Finanza fino al molo Favaloro. A bordo c’erano 90 migranti di varie nazionalità, 83 uomini, 6 donne e una neonata. I due gruppi sono stati portati all’hotspot che era vuoto. (foto Ansa)

Proseguono senza sosta gli sbarchi di migranti sull’isola di Lampedusa. Un nuovo maxi sbarco, il quinto consecutivo nel giro di poche ore, è avvenuto oggi. Le motovedette della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza hanno sbarcato sul molo Favaloro 398 migranti di varie nazionalità, tra cui 24 donne e 6 bambini. Il peschereccio in ferro, in avaria, intercettato a circa tre miglia da Lampedusa, è stato poi recuperato dalla Guardia di Finanza.

Salgono quindi a quasi mille i migranti sbarcati nella sola giornata di oggi, 9 maggio, sull’isola. Dapprima erano sbarcati 415 migranti con due barconi. Poi altri due sbarchi nel giro di un quarto d’ora. Il totale degli sbarchi è di 14 in sole 18 ore che hanno portato a oltre 1.400 gli arrivi nell’hotspot (che può contenere solo 250 persone).

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha informato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in relazione all’imponente numero di migranti sbarcati a Lampedusa, proponendo la costituzione di  una cabina di regia per affrontare il dossier insieme a tutti i ministri coinvolti: oltre all’Interno, anche la Difesa e gli Ester, in modo da pianificare condivise misure in vista di un’estate che si annuncia complicata sul fronte flussi. Intanto, entro il 20 maggio la titolare del Viminale sarà a Tunisi con il commissario europeo Ylva Johansson (foto a sinistra, in basso: Luciana Lamorgese), per affrontare il tema con le autorità locali.

Al Viminale si segue naturalmente con grande attenzione quanto sta accadendo in queste ore. Una dozzina di barche ha lasciato le coste africane senza essere intercettata dai guardiacoste locali. Potrebbero averli lasciati partire oppure le partenze sono avvenute da un’area non controllata. Quello che è certo è che in Libia come in Tunisia il controllo delle coste si sta dimostrando inefficace. Così come quello delle frontiere desertiche del Sud da dove passa il flusso proveniente dall’Africa centrale.

Per quanto riguarda la Libia c’è inoltre da evidenziare la difficile situazione sul territorio, con il nuovo Governo di accordo nazionale del premier Abdel Hamid Dbeibah che cerca di acquistare autorità sulle diverse milizie che si spartiscono il Paese in vista delle elezioni programmate a dicembre. Ci sono poi da considerare le tensioni legate all’incidente dei colpi di mitragliatore sparati da una motovedetta libica contro un peschereccio italiano.

Una situazione complessa, dunque, che il Governo italiano punta ad affrontare in tutti gli aspetti in modo sistematico e non contingente, coinvolgendo diversi ministri, non solo il Viminale, che ha il problema di dove sistemare i migranti che sbarcano, con tutti gli adempimenti relativi alla fotosegnalazione ed ai tamponi da effettuare. Per ora c’è ancora posto sulle navi dedicate alla quarantena, ma i bandi dovranno essere rinnovati.

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