di NUCCIO FAVA* – Tutto procede positivamente anche se sarebbe superficiale ed eccessivo cantare subito vittoria. Andrebbe però ricordato il messaggio di speranza e di fiducia nella ripresa lanciato quasi in contemporanea dal nostro presidente della Repubblica e dal presidente del Consiglio il 2 giugno, festa della Repubblica. I tanti numeri seguiti con attenzione e timore appaiono oggi finalmente rassicuranti e anticipano realisticamente una estate libera nel godimento di mare e sole.
Oggetto di frequenti vignette e bonarie ironie , il generale Figliuolo è andato diritto e senza incertezze, dialogando con le regioni ma portando avanti le sue scelte e le sue impostazioni sull’approvvigionamento dei vaccini e l’ampliamento della rete di somministrazione. Ottenendo disponibilità e collaborazione di tutti gli operatori e il contributo dei militari. Difficile non riconoscere l’importanza dell’opera del generale e del la strategia che ha segnato nella lotta alla pandemia. Intanto proseguono le realizzazioni del governo con una profonda e vasta riforma della pubblica amministrazione illustrata dal ministro Brunetta, chiave di volta del Recovery plan e, per alcuni versi, dell’intero sistema paese.
Anche sul piano della cooperazione internazionale ottiene finalmente accoglimento, al G7 di Londra, una antica proposta anche italiana in sede europea sulla tassazione dei grossi gruppi multinazionali, privilegiati predatori a lungo di risorse dei singoli stati con tassazioni irrisorie. Si potrebbe dire che la pacchia è finita perché dovranno versare almeno il 15% in ciascun paese in cui operano. Merito principale dell’amministrazione Biden e della sua forte caratterizzazione alternativa a quella pericolosa di Trump.
Anche il limite del 15% però può essere considerato solo un primo anche se importante passo per spingere possibilmente l’Europa e i suoi singoli stati ad essere più esigenti, percorrendo criteri e percorsi di cooperazione e solidarietà che il covid ci ha costretto in larga misura a praticare.
*Nuccio Fava, presidente dell’Associazione Giornalisti Europei, è stato direttore del T1, del Tg3 e delle Tribune elettorali Rai
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