di ROMANO LUSI – La Camera ha approvato anche in seconda da lettura il ddl Boschi sulla riforma della Costituzione. I voti a favore sono stati 361, i contrari solo 7, perché tutte le opposizioni non hanno partecipato alla votazione uscendo dall’aula. Il premier Renzi e il ministro delle riforme Maria Elena Boschi hanno definito ‘storico’ il risultato subito dopo il via libera. Infatti è proprio storico lo stravolgimento della Costituzione italiana attuato con questa riforma. La foto che pubblichiamo in alto, con il baciamano di un maturo deputato del Pd al ministro Boschi è il manifesto del conformismo che ha guidato la maggioranza in questa sciagurata operazione. Ora c’è solo da sperare che essa venga annullata dal referendum confermativo che dovrebbe svolgersi ad ottobre. Renzi dice: “Lo chiederò anche io”, ma è obbligatorio per le riforme non approvate dai due rami del parlamento con un quorum qualificato.
Dopo il voto di questa vera e propria controriforma costituzionale, i deputati del Pd Roberto Speranza, Gianni Cuperlo e Sergio Lo Giudice, che guidano le tre aree della minoranza del partito hanno affermato che adesso bisogna “riaprire il capitolo della legge elettorale da rivedere – dicono – nel capitolo su consistenza e modalità di attribuzione del premio di maggioranza, sul nodo dei capilista plurimi a rischio di costituzionalità e su quelli bloccati. D’altronde è in corso una raccolta di firme per i referendum che chiedono di modificare l’Italicum”.
E” ad aspettare l’esito del referendum c’è anche il presidente del Senato Pietro Grasso, che proprio così – “aspettiamo il Referendum” – ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto che effetto fa sapere di essere l’ultimo presidente del Senato. Nel suo discorso di presentazione in occasione della presentazione del master in “Analisi e valutazione delle politiche pubbliche”, Grasso aveva già detto in riferimento alla Riforma Costituzionale “quando e se entrerà in vigore”, a sottolineare che l’iter della Riforma non è ancora concluso.
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