Renzi non perde occasione per lanciare le sue esternazioni propagandistiche e le tv non perdono occasione per rilanciarle. L’ultima (ma forse è meglio dire la penultima, perché mentre scriviamo ne starà sfornando un’altra) l’ha pronunciata al Salone di Mobile di Milano. Queste le sue parole: “Con la riforma di ieri rendiamo più semplice il Paese, ma queste riforme devono collegarsi a un punto chiaro: smettiamo di parlare male del nostro paese! Parlate male del governo, parlate male di me, parlate male pure di Snaidero che mi siede accanto, ma non parlate male dell’Italia!”. Applausi.
E’ il “metodo don Chisciotte” adattato biecamente alla politica: inventarsi un nemico per combatterlo. Solo che i mulini a vento sulle colline della Mancia si trasformavano in giganti da sconfiggere solo nella fervida fantasia dell’eroe di Cervantes. Nel caso di Renzi i denigratori dell’Italia non si sa chi siano, anzi non esistono affatto. Se li inventa lui per poterli combattere, sconfiggerli e darli in pasto all’opinione pubblica. Perché per lui l’unico problema è vincere. A tutti i costi: anche a costo di partire lancia in resta contro i mulini vento. Mai un ciarlatano di tale portata aveva preso alloggio a Palazzo Chigi.
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