L’Italia è stata prescelta dall’Ifab (il Board della Fifa) e sarà tra le federazioni nazionali che sperimenteranno il Var (Video assistance referee), ovvero la tecnologia in campo, col via dei test previsto per settembre. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha indetto per il prossimo 21 aprile una riunione informativa con la Lega di Serie A, la Lega B e l’Aia sul sistema Var, così da trasferire tutte le richieste tecnico-operative necessarie all’avvio della sperimentazione già dalla prossima stagione sportiva.
La nota della Figc. “Lo scopo è giungere alla prossima riunione, in programma a maggio, con la formalizzazione dell’impegno a sperimentare secondo l’unico protocollo redatto dall’Ifab, di concerto con la Fifa”. Il presidente della Federcalcio Tavecchio commenta: “Siamo stati tra i primi sostenitori dell’utilizzo della tecnologia in campo e riteniamo di avere tutti i requisiti per offrire il nostro contributo a questa importante sperimentazione. Nel rispetto della fluidità del gioco e della centralità dell’arbitro, anche nel calcio l’innovazione migliorerà tutto il sistema, come ha già dimostrato la positiva adozione della Goal line technology”.
Questo il progetto presentato alle federazioni. Sono previste due fasi, la prima “offline” nella stagione 2016-17 e la seconda “live”, probabilmente durante la stagione 2017-18. Il video, come deciso a inizio marzo dalla Fifa, non potrà disciplinare tutti i casi. L’idea è di applicarlo dopo il gol, per valutare se ci sia stato fallo, palla fuori, fuorigioco. E inoltre per l’espulsione diretta e il rigore, cioè episodi che “cambiano” la gara. Escluse invece sia la punizione dal limite dell’area che l’ammonizione. La cosa si complica quando, in caso di episodio che merita la revisione, il gioco non si ferma. Nel protocollo c’è la possibilità di fermarsi se la palla è in una zona non “influente”, o di aspettare un stop. E c’è sempre l’opzione “challenge”, cioè che i tecnici chiedano una verifica video. Una cosa è sicura: le gare saranno più lunghe.
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