Stasera si è appreso che in concomitanza con la manifestazione indetta per questo pomeriggio da Cgil, Cisl e Uil a piazza San Giovanni con l’obiettivo “Mai più fascismi. Per il lavoro, la partecipazione e la democrazia“, dopo le violenze e le devastazioni subìte dal sindacato con il pretesto del “no green pass“, è partito oggi un attacco informatico molto strutturato, proveniente da diverse fonti, che ha colpito tutto il sistema della comunicazione della Cgil, in particolare Collettiva.it. Di conseguenza, sono stati chiusi tutti gli accessi e messo in protezione il sistema.
Un ulteriore segnale, questo, che conferma la natura eversiva che con l’aggressione alla sede romana della Cgil gli ambienti eversivi hanno voluto imprimere al pretesto “libertario” contro l’imposizione di regole sanitarie messe in atto prima dal governo Conte e ora dal governo Draghi per garantire al paese il ritorno alla normalità cancellando i danni causati dalla pandemia.
Perciò ha assunto ancora maggior valore l’unità delle tre organizzazioni nel mobilitarsi con la manifestazione romana e nazionale di oggi contro l’assalto alla sede della Cgil, interpretato come un attacco a tutto il sindacato confederale, al mondo del lavoro e alla democrazia.
Infatti il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha ribadito che “Questa è una manifestazione che difende la democrazia di tutti“. Una risposta, dunque, anche alle parole del segretario della Lega, Matteo Salvini: “L’attacco alla Cgil, l’attacco al sindacato è in realtà un attacco alla dignità del lavoro di tutto il Paese. E noi siamo qui non per difendere qualcuno ma per difendere la democrazia e per estenderla“.
“L’applicazione della Costituzione deve ridiventare la stella polare della riforma e del rilancio del Paese”, ha detto ancora il leader della Cgil, nel suo intervento dal palco, nel corso del quale ha chiesto anche che si faccia “verità su Giulio Regeni”. “C’è un primo atto che chiediamo che il governo faccia, con l’appoggio di tutto il Parlamento – ha aggiunto -: le forze che si richiamano al fascismo e usano atti violenti devono essere sciolte. Dalla solidarietà si deve passare all’azione concreta. In questa piazza c’è la nuova Resistenza. La Resistenza che è quella che ha combattuto il fascismo. Vogliamo riaffermare i valori della democrazia, della partecipazione e rifiuto della violenza”, ha aggiunto.
“Cosa si aspetta a rendere obbligatorio lo strumento vaccinale? E’ grave che il governo e il Parlamento non l’abbiamo ancora fatto per mera convenienza politica e per nascondere contraddizioni all’interno della maggioranza. E’ grave che per non affrontare queste contraddizioni si siano scaricati conflitti e divisioni sul mondo del lavoro. Così si rischia di trasformare i luoghi di lavoro in trincee”, ha detto il segretario della Cisl Luigi Sbarra prendendo la parola alla manifestazione indetta dai sindacati confederali a Piazza San Giovanni.
“Il dissenso è il sale della democrazia e la violenza è la sua negazione. La violenza dei fascismi, dei razzismi e dei sovranismi nasce dal veleno di una società disgregata e da una democrazia pallida dove troppi diritti sono parole dette o scritte sulla carta ma non si traducono in concreto” ha detto a sua volta don Luigi Ciotti partecipando al corteo partito da piazza dell’Esquilino alla volta di piazza san Giovanni.
Decine le adesioni di associazioni, movimenti e partiti, da Pd a M5s e Leu, Azione, Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Europa verde. In piazza, tra gli altri, il segretario del Pd Enrico Letta e il leader del M5s, Giuseppe Conte, e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
Bagno di folla per il segretario del Pd che ha scelto di seguire gli interventi in mezzo alla piazza, assieme alla delegazione del Pd, in mezzo alle decine di migliaia di partecipanti all’evento. “È una grande festa democratica senza colore politico”, ha affermato Giuseppe Conte.
“La piazza di oggi è una grande risposta di popolo che sottolinea l’importanza dei nostri valori costituzionali che permettono a tutti di concorrere pacificamente alla vita pubblica, di esprimere le proprie idee ma non con la violenza”, ha affermato Luigi Di Maio, arrivando alla manifestazione. “Sulla base dei nostri valori costituzionali dobbiamo portare avanti, in ambito politico, il confronto sui temi anche quando non la si pensa allo stesso modo”, ha aggiunto Di Maio.
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