Norbert Hofer (foto), il candidato del Partito della Libertà (Fpoe), formazione di estrema destra anti-migranti, trionfa – con il 36,7% secondo la prima proiezione – nelle elezioni presidenziali austriache. Il verde Alexander van der Bellen è secondo con il 19,7%. Al terzo posto figura la candidata indipendente Irmgard Griss con il 18,8%.
Eliminati dal ballottaggio i candidati dei due grandi partiti tradizionali: Popolari e Socialisti. Entrambi si sono fermati all’11%. Se i risultati verranno confermati a conclusione dello spoglio, al ballottaggio del 22 maggio andrebbero Hofer e il verde Van der Bellen.
In Italia questo risultato è stato accolto con esultanza dal leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che contesta la definizione di “destra xenofoba e razzista” chi, come il partito di Norbert Hofer, chiede il blocco delle frontiere per arginare il flusso di migranti.
TENSIONI AL BRENNERO – E a proposito di flussi di profughi va segnalato che tensioni e incidenti si sono avuti oggi al valico del Brennero per la manifestazione organizzata dai centri sociali dell’Emilia Romagna contro la costruzione di barriere anti-migranti. I manifestanti, arrivati a bordo di 5 pullman, sono entrati in territorio austriaco, dove erano schierati più di 300 agenti della polizia inviata dal governo di Vienna per evitare disordini come quelli del 3 aprile scorso, quando erano rimasti feriti due agenti austriaci. Gli agenti hanno utilizzato getti di spray al peperoncino e fumogeni. Il leader del Tpo di Bologna, Gianmarco De Pieri, è stato fermato durante la manifestazione e poi rilasciato dalla polizia in Austria. De Pieri, che è candidato alle comunali di Bologna per Coalizione Civica, considerato vicino al candidato sindaco Federico Martelloni di Sel-Si, è stato fermato mentre stava parlando al microfono e condotto in caserma da una quindicina di agenti intervenuti alla testa del corteo. Al Brennero anche parlamentari come Florian Kronbichler, deputato italiano di lingua tedesca e Nicola Fratoianni (Si).
Poi De Pieri ha detto: ”E’ stato un sequestro di persona politico. Quando mi hanno rilasciato non mi hanno dato alcun documento, nessuna carta. L’unica accusa è di aver parlato al megafono e di aver agitato le braccia”.
SERBIA – Anche in Serbia il Partito del progresso (Sns, conservatore) del premier Aleksandar Vucic ha stravinto le elezioni politiche anticipate conquistando il 52,1%, secondo dati preliminari. Inoltre il Partito radicale serbo (Srs) dell’ultra nazionalista Vojislav Seselj torna nel parlamento di Belgrado con il 9,9%. I socialisti rimangono il secondo partito con l’11,5% dei voti.
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