Sono 2.834 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 2.818) su 238.354 tamponi molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Sono invece raddoppiate le vittime: 41 contro le 20 di ieri.
Il tasso di positività è all’1,2%, in calo rispetto all’1,9% di ieri. Continua anche la risalita dei ricoveri per Covid. E sono 385 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 21 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 34 (ieri 33). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 2.992 (ieri 2.863), ovvero 129 in più rispetto a ieri. Gli attualmente positivi al Covid in Italia sono 84.447, secondo i dati del ministero della Salute, 725 in più nelle ultime 24 ore. Dall’inizio della pandemia i casi totali sono 4.777.614, i morti 132.161. I dimessi e i guariti sono invece 4.561.006, con un incremento di 2.065 rispetto a ieri.
Purtroppo tra le vittime figura oggi anche un carabiniere no vax di 59 anni, contagiato dal covid insieme con la moglie (anche lei carabiniere e anche lei no vax) e la figlia di 9 anni. L’uomo, luogotenente dei carabinieri in forza al Nucleo sicurezza di Milano, è morto a soli 59 anni dopo una settimana passata in ospedale. Aveva rifiutato di farsi il vaccino come la moglie, medico del Comando interregionale Pastrengo, che ha contratto il virus in forma più lieve come la figlia, come riferisce il Corriere della Sera. Originario di Cuneo, il carabiniere era un no vax convinto, come la moglie, nonostante entrambi avessero fatto studi di medicina e avessero avuto la possibilità di vaccinarsi per primi, in quanto appartenenti alle forze dell’ordine. Le sue condizioni si sono aggravate in fretta per complicazioni respiratorie e, dopo una settimana di ricovero al Fatebenfratelli, è deceduto.
LA TERZA DOSE
Per la terza dose di vaccino anti-Covid “è ragionevole pensare ad una estensione della platea” e “credo entro la fine dell’anno si potrà arrivare ai 50enni”, ma ora è il momento di “un appello che dobbiamo fare a tutti quei cittadini per cui è già prevista la somministrazione della terza dose: devono iniziare a prenotarsi nelle piattaforme regionali per aiutare da un punto di vista organizzativo e logistico”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a margine di una visita allo Stabilimento Chimico Farmaceutico di Firenze. “Sulla nuova dose di vaccino anti-Covid per coloro che hanno ricevuto il monodose Johnson&Johnson, l’intendimento è di indicare a tutti la somministrazione eterologa, ossia con vaccino a mRna, passati i 6 mesi dall’inoculazione o per chi vuole anche prima. La decisione dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) dovrebbe arrivare entro oggi”, dice all’ANSA il sottosegretario Costa. Gli italiani vaccinati con J&J sono un milione e mezzo.
“Tra oggi e domani sarà approvato dal governo il nuovo protocollo per la scuola”, ha detto il sottosegretario a 24 Mattino su Radio 24. L’obiettivo, ha aggiunto, “è mantenere la scuola in presenza limitando al minimo la Dad. Credo sia stato giusto introdurre il parametro per chi si è vaccinato. Questo è un protocollo che prevede diversi casi e fa scattare la didattica a distanza solo in caso di tre persone positive in una classe, la quarantena automatica dopo un solo caso non scatta più. E’ troppo importante per i nostri ragazzi svolgere l’attività didattica in presenza”.
Costa ha anche affermato che con il 90% della popolazione vaccinata si può considerare l’allentamento del Green Pass. E sulla proroga dello stato di emergenza, Costa ha detto: “Faremo le dovute valutazioni al momento opportuno, ora dobbiamo continuare nell’opera di convincimento, poi valuteremo entro fine anno quale sarà il quadro, quale sarà la percentuale di vaccinati raggiunta. Noi abbiamo l’obiettivo di raggiungere il 90% dei vaccinati perché siamo consapevoli che questa percentuale ci permetterebbe una gestione migliore della pandemia e ci permetterebbe di valutare un allentamento delle misure restrittive qualora questa percentuale non arrivasse dovremmo fare altri tipi di riflessione”.
Il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Franco Locatelli, ha inoltre detto a Zapping su Radio1 che “in Italia non siamo affatto in una situazione fuori controllo.E questo lo si deve a due fattori: l’elevata adesione alla campagna vaccinale e al mantenimento di una serie di misure non farmacologiche che proteggono dal contagio, come le mascherine e il distanziamento. La situazione di circolazione virale nel Paese rimane tra le più favorevoli di tutta Europa. Meglio di noi solo la Spagna. L’impatto sui servizi sanitari è ancora fortunatamente largamente contenuto. Ma questo non toglie che va fatta attenzione all’incremento dei numeri dei nuovi contagiati“.
In realtà con un aumento significativo dei casi di positività di settimana in settimana e con le nuove vaccinazioni ormai in fase di stallo, Green pass e stato di emergenza, con la terza dose, restano i baluardi per arginare l’eventuale nuova ondata. La curva dei contagi continua a crescere facendo registrare un raddoppio di positività nel giro di tre settimane. Mediamente, spiega il fisico Giorgio Sestili, si registra un aumento medio di 1,35 casi al giorno, pari al 35% in più rispetto alla settimana precedente. Numeri simili a quelli di settembre e ottobre di un anno fa – quando l’Italia scopriva le ‘zone a colori’ e il semi-lockdown – e che, inevitabilmente, sono destinati a lievitare durante l’inverno quando, peraltro, bisognerà fare i conti anche con l’influenza.
L’inverno che è alle porte potrebbe comunque essere l'”ultima battaglia” per vincere la guerra al virus, come ha detto oggi il virologo dell’Università di Milano, Fabrizio Pregliasco. “A meno che – puntualizza – non arrivi una variante più contagiosa”. Nel frattempo, però, bisognerà cercare di convincere la platea degli scettici, tra cui una fetta di quasi tre milioni di over 50, ad accedere alla campagna vaccinale in modo da poter raggiungere al più presto il 90% di vaccinati. Contemporaneamente, poi, si lavora alla terza dose. Una volta conclusa la somministrazione per “fragili”, over 80 e operatori sanitari, sarà la volta dell’estensione del booster ai sessantenni e agli insegnanti. I lavoratori scolastici, in particolare, potrebbero godere di una corsia preferenziale, rispettando comunque i sei mesi dalla seconda dose. Il primo a sollecitare il terzo richiamo per il prof è stato lo stesso ministro Patrizio Bianchi e lo ha ribadito il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri.
L’Olanda reintroduce una serie di misure anticovid a causa dell’aumento dei casi.
L’annuncio lo ha dato personalmente il premier olandese, Mark Rutte. Tra le annunciate da Rutte c’è il ritorno al distanziamento sociale (un metro e mezzo) e il ritorno dell’obbligo di indossare la mascherina nelle stazioni ferroviarie e nei musei ma anche per gli studenti universitari – quando si spostano all’interno degli istituti – e per chi lavora a contatto con altre persone, come i parrucchieri. Il Green Pass – finora richiesto solo nei ristoranti al chiuso – sarà obbligatorio anche per accedere ai musei e ai dehors di bar e ristoranti. Torna ad essere raccomandato lo smart working. “Se non siete vaccinati ripensateci”, ha sottolineato Rutte annunciando in una conferenza stampa le misure. Da qui al 12 novembre il governo olandese monitorerà i numeri di ricoveri e terapie intensive e non sono escluse nuove restrizioni.
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