PUNTI DI VISTA/ Sempre più difficile per le aziende italiane reperire personale. L’imprenditore Sandro Bottega ne spiega i motivi, ma anche lui… scivola sul “reddito di cittadinanza”

Non c’è azienda che non abbia difficoltà a reperire personale, in particolare per le mansioni manuali. Gli stipendi che si aggirano attorno ai 1200-1300 euro netti mensili vengono rifiutati, nemmeno presi in considerazione. C’è chi sostiene che i salari sono troppo bassi rispetto al reale costo della vita, chi afferma che sono troppo tassati, ma la maggior parte sostiene che è colpa del reddito di cittadinanza. Si preferisce percepire quanto offerto dallo Stato senza muovere un dito ottenendo, poi, qualche altro introito grazie a dei brevi e non faticosi lavori in nero.

Dapprima sono state le aziende agricole a soffrire questa difficoltà nel reperire mano d’opera, poi sono stati i ristoranti, le aziende di arredo urbano, i mobilifici……Ora il problema è globale e sta creando parecchi problemi.

Sandro Bottega, che è a capo dell’azienda vinicola di Bibano di Godega di Sant’Urbano  (una delle più conosciute aziende del settore, presente in 148 paesi nel mondo, quasi una ventina di milioni di bottiglie prodotte all’anno, cinque siti produttivi tra Veneto, Friuli e Toscana), ne spiega così le ragioni:  «Quello di aver difficoltà a reperire personale rischia di mettere a repentaglio la ripresa di varie attività. Nel nostro settore i vendemmiatori sono introvabili per non parlare dei magazzinieri, imbottigliatori, potatori, per non parlare dei soffiatori del vetro per realizzare le bottiglie a tiratura limitata, ma anche addetti alle pulizie. Parecchie figure specializzate e non, da inserire nel processo produttivo e gestionale, sono praticamente introvabili e all’orizzonte non vediamo nulla di buono. Offriamo stipendi attorno ai 1300 euro netti ma non basta. La gente – sostiene Bottega – preferisce rimanere a casa a percepire il reddito di cittadinanza o la Naspi, la disoccupazione.

Ma i beneficiari del “reddito di cittadinanza” non sono milioni e per di più molti di essi  percepiscono di quel sussidio proprio perché non sono in grado di fare lavori impegnativi e faticosi. Infatti lo stesso Bottega aggiunge che gli imprenditori “faticano  anche a trovare addetti al marketing preparati, commerciali con visione a lungo termine” e questo non dipende certo dal “reddito di cittadinanza” che è destinato – come ha ribadito anche il presidente del Consiglio Mario Draghi –  alla sussistenza di quanti vivono in stato indigenza e non sono in grado di espletare le mansioni di cui aziende con le caratteristiche della Bottega hanno bisogno.

Bottega spa comunque negli ultimi mesi è riuscita ad assumere ben 41 nuovi dipendenti ma per 25 figure di un certo tipo, mulettisti, magazzinieri, autisti, in particolare è ancora al palo. L’azienda trevigiana chiuderà il 2021 con una crescita del 12% rispetto al 2019, del doppio rispetto al 2020. A giorni inaugurerà una nuova Terrazza Bar (dopo quella all’ippodromo di Bath in Gran Bretagna, del 39° piano del Bokan Hotel a Londra e del Savoia a Cortina) al rifugio Gorza ad Arabba mentre nell’arco dei prossimi tre anni darà vita a nuovi 70 Prosecco Bar, le osterie veneziane di un tempo rivisitate e modernizzate dove bere un buon bicchiere di vino e mangiare un piatto caldo al bancone o al tavolo. Fin qui ci sono 32 prosecco Bar già operativi che vanno dalle Seychelles a Londra, da Dubai a Tokyo, da Seul a Birmingham, da Roma a Guernsey.

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