di SERGIO TRASATTI/ Nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati 61.046 nuovi casi a fronte di 278.654 tamponi effettuati. Il tasso di positività balza quindi al 21.9%, in forte aumento rispetto al 13% di ieri. Purtroppo si contano anche altri 133 morti. La situazione si fa difficile pertanto negli ospedale dove sono 1.319 i pazienti in terapia intensiva: 22 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite.
Boom di casi in Europa. L’attuale fiammata dei contagi spinta dalla variante Omicron del Covid, ha portato l’Europa a superare i cento milioni di casi dalla scoperta del coronavirus avvenuta nel dicembre 2019. Negli ultimi sette giorni, il Vecchio Continente ha contato infatti oltre 4,9 milioni di contagi, con un aumento del 59% rispetto alla settimana precedente.
Il punto generale. Esclusi i micro-Stati, i dieci Paesi con la più alta incidenza di casi al mondo su 100mila abitanti sono tutti in Europa, a cominciare da Danimarca, Cipro e Irlanda. Oltre un milione di infezioni individuate in tutta la regione europea: 52 nazioni e territori che vanno dalla costa atlantica ad Azerbaigian e Russia, rappresentano più di un terzo dei casi rilevati nel mondo dall’inizio della pandemia.
Il rapporto esteso settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità. Intanto, si apprende che in Italia dal 24 agosto al 21 dicembre sono stati registrati 15.195 casi di reinfezione Covid, pari allo 1,4 del totale. Lo rende noto lo stesso Iss con un tweet. La probabilità di reinfezione nei non vaccinati, precisa l’Iss, è più elevata rispetto ai vaccinati con almeno una dose.
Altri dati. Lo stesso Istituto Superiore di Sanità in riferimento alla situazione europea della pandemia, fa sapere che nelle prossime due settimane in Europa si prevede: un aumento di casi di Covid, stabili tassi di ospedalizzazione, diminuzione nei tassi di ricovero in terapia intensiva e tassi di mortalità stabili. Inoltre, nello stesso rapporto si legge: “La variante Omicron viene rilevata in un numero crescente di Paesi”
Gli ultimi studi su Omicron. La variante Omicron del Covid avrebbe maggiori probabilità d’infettare la gola rispetto ai polmoni e quindi, pur rischiando di essere più infettiva, sarebbe meno letale rispetto ad altre mutazioni del virus. E’ quanto emerge da sei recenti studi internazionali, che però devono ancora essere sottoposti a revisione paritaria da parte di altri scienziati. L’ipotesi che Omicron si moltiplichi di più in gola la renderebbe più trasmissibile.
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