Tra i possibili candidati alla carica di Presidente della Repubblica è comparso in questi giorni (sia pur, ingiustificatamente, molto in ombra), il nome di una donna, oltre a quelli delle “solite note” : il nome di ELISABETTA BELLONI (foto).
Ha 63 anni, forse giovane per quella carica agli occhi di chi ritiene che il Capo dello Stato italiano debba essere una persona carica d’anni e di carriera politica, cioè che l’Italia debba essere rappresentata per forza da ottuagenari di sesso maschile, pur auspicando (a parole) che prima o poi anche il nostro paese possa finalmente avere come massima espressione istituzionale una donna e non necessariamente curva sotto il peso degli anni.
Comunque nelle prime votazioni dei “grandi elettori” alcune schede, poche ma significative, portavano il suo nome. E allora vediamo qual è la biografia di questa signora, che potrebbe consentirci finalmente di non guardare con consumata invidia alla Germania di Angela Merkel.
Laureatasi con lode in Scienze Politiche alla Luiss nel 1982 con una tesi sulla Tecnica del negoziato internazionale, successivamente docente nella stessa università in Cooperazione allo Sviluppo, Elisabetta Belloni ha intrapreso nel 1985 la carriera diplomatica con incarichi nelle ambasciate italiane e nelle rappresentanze permanenti a Vienna e a Bratislava, oltre che presso le Direzioni generali del Ministero degli Esteri. In particolare, tra il 1999 e il 2004 la Belloni è stata, via via, alla guida della Segreteria della Direzione per i Paesi dell’Europa, capo dell’Ufficio per i Paesi dell’Europa centro-orientale e capo della segreteria del sottosegretario agli Esteri del governo italiano.
Dal novembre 2004 al giugno 2008 ha diretto l’unità di crisi del Ministero degli Esteri ed è stata quindi direttrice generale della Cooperazione allo sviluppo di quel dicastero fino al 2013, quando ha assunto il ruolo di direttrice generale per le risorse e l’innovazione.
Nel febbraio 2014 è stata promossa ambasciatrice di grado e, dal giugno 2015 ha ricoperto la carica di capo di gabinetto del ministro degli Esteri (Paolo Gentiloni). Nel maggio 2018 fu fatto anche il suo nome, insieme con quello della economista Lucrezia Reichlin, come possibile candidata al ruolo di Presidente del Consiglio.
Nel maggio del 2021 Mario Draghi, divenuto capo del governo, la nominò direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (i cosiddetti Servizi segreti), incarico che agli occhi di alcuni, incredibilmente, farebbe diventare… inopportuna la sua candidatura alla carica di Capo dello Stato.*
Infine due notazioni da aggiungere alla sua biografia: Elisabetta Belloni parla quattro lingue (inglese, francese, tedesco e spagnolo). Tra le onorificenze ricevute c’è quella di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e quella di Cavaliere della Legion d’Onore in Francia.
Nel febbraio 2017 Elisabetta Belloni è rimasta vedova del diplomatico Giorgio Giacomelli, che aveva ricoperto oltre 30 anni di mandati in territori come la Siria e la Somalia, responsabile dell’Agenzia palestinese per i rifugiati e direttore generale del Dipartimento per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri.
Ennio Simeone*
*P.S. – Avevo fatto notare questo silenzio sulla Belloni in un sms inviato qualche giorno fa a un bravissimo giornalista, mio carissimo amico (che avviai al giornalismo tanti anni fa e che è ora uno degli opinionisti politici di punta nei talk show televisivi ed editorialista di un grande quotidiano), ma mi ha risposto così: “Caro Ennio, il capo dei servizi segreti può diventare Capo dello Stato solo in Russia o in qualche posto in Sudamerica”. E pensare che coordinatrice dei cosiddetti “Servizi” la Belloni è stata nominata da Draghi solo pochi mesi fa, e lui… fa il tifo per la elezioni di Draghi a Presidente della Repubblica.
Commenta per primo