ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA/ Il “regista” del centrodestra Matteo Salvini espone la presidente del Senato, Casellati, a una figuraccia: alla quinta votazione ottiene oltre 200 voti meno del quorum per essere eletta

E il “regista” del centro-destra Matteo Salvini ha fatto fare una figuraccia alla presidente del Senato, mandandola allo sbaraglio nella quinta votazione (svoltasi stamattina) per la elezione del Presidente della Repubblica. Questa la sintesi della prima parte della quinta votazione per la scelta del nuovo capo dello Stato italiano. Infatti lo “stratega” leghista, che si è assegnato il ruolo di leader del centro-destra, aveva convinto  la Alberti Casellati ad accettare la candidatura: candidatura che aveva rilanciato in una conferenza stampa tenuta alla Camera mezz’ora prima dei grandi elettori iniziassero a votare con accanto due autorevoli figure femminili, simbolo del centrodestra.

A spoglio chiuso Maria Elisabetta Alberti Casellati (nella foto è alla destra del presidente della Camera, Fico, durante lo spoglio delle schede) ha raggiunto 382 preferenze, ma gli astenuti sonostati 406. Non ha raggiunto, dunque, il quorum di 505. 46 voti sono andati a Mattarella, 38 al magistrato Di Matteo, 8 a Berlusconi, 7 a Tajani e altrettanti alla ministra della Giustizia, Cartabia. Casini ha incassato 6 voti, mentre Draghi ne ha ricevuti 3, Elisabetta Belloni 2. Le schede bianche sono state 11, le nulle 9. In tutto i votanti sono stati 530 dei 936 presenti (su 1008 aventi diritto). Infatti il centrosinistra (da Leu a Pd fino M5s e Iv) ha optato per l’astensione con i grandi elettori che hanno risposto alla chiama ma non hanno ritirato la scheda dichiarando l’astensione.

Ora sono riprese le affannose trattative nelle varie aree politiche in vista della seconda votazione di giornata, il cui inizio è fissato per le ore 17. 

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