I CAPIGRUPPO PREGANO MATTARELLA DI ACCETTARE LA RICONFERMA AL QUIRINALE dopo che anche l’ottava votazione dei grandi elettori non è riuscita ad eleggere il nuovo Capo dello Stato

 

Mattarella e Draghi durante il giuramento di Patroni Griffi alla Corte Costituzionale (Foto di Paolo Giandotti, Ufficio stampa del Quirinale)

I capigruppo della maggioranza andranno al Quirinale oggi pomeriggio per incontrare il presidente Sergio Mattarella e chiedergli di accettare di essere riconfermato nella carica di Presidente della Repubblica per un altro settennato . Due ore prima si era  conclusa con una fumata nera anche la 7° votazione, conclusasi senza che nessuno avesse raggiunto i 505 voti dai grandi elettori per essere eletto nuovo capo dello Stato. Ma anche stavolta molte erano state le schede con il nome di Matarella:  387; a seguire Carlo Nordio, candidato da FdI, con 64 voti,  il pm Nino Di Matteo 40 voti. Di seguito 10 voti sono erano andati a Casini, 8 a Elisabetta Belloni, 6 a Manconi, 4 a Cartabia, 2 a Draghi, 2 a Emilio Scalzo. Le schede bianche erano state 60, le nulle 4 e i voti dispersi 9. I presenti in tutto sono stati 976, gli astenuti 380.

Intanto si è appreso che anche il presidente del Consiglio Mario Draghi  si è detto convinto che è opportuno che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella resti al Quirinale “per il bene e la stabilità del Paese”.  “La decisione, comunque – ha detto – è nelle mani del Parlamento”.

In mattinata  Draghi aveva avuto un colloquio di circa mezz’ora con il presidente Mattarella, a margine del giuramento di  Filippo Patroni Griffi a giudice della Corte Costituzionale.

Il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, a sua volta ha scritto su facebook:  “Si può andare finalmente verso la chiusura. In questi minuti si stanno creando le condizioni trasversali per recepire i chiari segnali del Parlamento. Non perdiamo altro tempo, serve stabilità”.

Da segnalare anche una lunga telefonata di Berlusconi e Mattarella per assicurargli  il sostegno di Forza Italia per la sua rielezione. 

Durante il vertice di maggioranza vi sarebbe stato fino alla fine un duello tra veti incrociati sui nomi. Salvini avrebbe proposto il nome di Cartabia ricevendo però un rifiuto. Quindi – riferiscono fonti parlamentari – gli alleati avrebbero riproposto al leader leghista la soluzione Casini ma stavolta sarebbe stato Salvini a dire di no. Infine è emersa come unica soluzione uniaria quella del Mattarella bis.

Salvini propone di andare tutti a pregare Mattarella di fare un altro mandato da Presidente della Repubblica. Non voglio crederci“, ha commentato Giorgia Meloni su twitter.

Un altro candidato in pectore al Quirinale, Pier Ferdinando Casini, ha dichiarato: “L’Italia non può ulteriormente essere logorata da chi antepone le proprie ambizioni personali al bene del paese. Certamente io non voglio essere tra questi. Chiedo al Parlamento, di cui ho sempre difeso la centralità, di togliere il mio nome da ogni discussione e di chiedere al presidente della Repubblica Mattarella la disponibilità a continuare il suo mandato nell’interesse del paese“.

Infine Enrico Letta all’assemblea con i grandi elettori alla Camera del Pd ha detto: “Tutti i passaggi politici hanno dimostrato, nel momento più difficile in assoluto, che il campo largo esiste grazie al nostro lavoro. Siamo riusciti a tenere tutti attorno. Si riparte con un elemento in più: il centrodestra si è formalmente spaccato. Politicamente è un punto essenziale. L’intero sistema politico-istituzionale si regge attorno al Capo dello Stato e al capo del Governo, che sono sopra la mischia. Quel fragilissimo equilibrio retto attorno a due personalità straordinarie può essere modificato solo se c’è una intesa complessiva che tiene e, affinché ci sia, c’è bisogno della nostra logica del né vincitori né vinti. Questa logica per adesso ispira noi, ma non tutti gli altri“.

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