di NUCCIO FAVA* – E’ come se si fosse dinnanzi ad un quadro con una bella cornice solida , ben ornata ed elegante, con dentro però pitture sconnesse , confuse e disordinate, con singole parti di frammenti e scarso costrutto di relazione che non riescono a stare gradevolmente insieme.
E’ un po’ come accade ai bambini quando giocano con il lego ma non riescono ad incastrare nel giusto modo i vari pezzettini e la figura da costruire non riesce ad assumere la forma desiderata. Anche la condizione dei partiti offre i primi segnali non confortanti dopo la prolungata ubriacatura durante le votazioni per il Presidente. Risolto in extremis da una reazione dei parlamentari e delegati regionali che hanno ottenuto da Mattarella una risposta positiva. Segnale di generosa disponibilità simmetrica all’operosità silenziosa di Draghi che ha sicuramente sollecitato e favorito l’adesione dei partiti impegnati a sostegno del governo. Nonostante questo quadro non privo di preoccupazioni i partiti non sembrano ancora in grado di ricavarne la lezione.
In sostanza appare dai primi passi e dai non sopiti problemi e contrasti che ciascuno tenda ad autoassolversi tranquillamente per le gravi carenze messe in campo e si dilunghi su un generale esercizio di scarica barile. La colpa e le responsabilità sarebbero comunque sempre dell’altro. Un modo superficiale e poco responsabile di guardare alla seria gravità dei problemi che ci stanno dinanzi e che possono seriamente essere compresi ed affrontati con una severa assunzione di responsabilità comune.
*Nuccio Fava, presidente della Sezione Italiana Giornalisti Europei, è stato direttore del Tg1 e del Tg3 , responsabile delle Tribune politiche Rai e coordinatore delle trasmissioni Rai sul Giubileo del 2000.
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