TALK SHOW? TALK SCIO’!/ “Non è l’Arena” in diretta da Mosca diventa… un’arena. Appena Giletti ha una crisi ipoglicemica la Merlino in campo e Sallusti se ne va urlando (gratis) “palazzi di merda” all’indirizzo dei palazzi del Cremlino progettati da architetti italiani

di ENNIO SIMEONE – Ieri sera su La7 il talk show “Non è l’Arena“, in onda in diretta da Mosca, si è trasformato bruscamente in una autentica “arena” affollata di tori ed altre specie di fauna. E’ accaduto appena il conduttore Giletti – logorato dalle risposte dal tono sprezzante e dalla mendacia putiniana della giornalista Maria Zacharova (portavoce del ministro Labrov) alle sue domande – si è accasciato improvvisamente su una sedia in preda a una crisi
ipoglicemica. A questo punto si è materializzata quel campione di conduttrice  di talk show che è Mirta Merlino, che era appena entrata in studio, per l’occasione in veste di ospite anziché nel consueto ruolo di annunciatrice dell’avviso “Andiamo in pubblicità“.

Magari ci fosse stato pronto uno dei mega spot di materassi a molle insacchettate o di poltrone multicolori! Niente! Immediatamente la Merlino ha colto al volo l’occasione per dire la sua contro la supponente Zacharova, seguita a ruota dal parlamentare Pd Fiano (idem), e, soprattutto, dall’onnifrequentatore di talk show Alessandro Sallusti, il quale si è cimentato per l’occasione in una delle sue esibizioni culturali definendo “palazzi di merda” (per le successive frequentazioni politiche) quelli del Cremlino, facendo diventare, per sillogismo, “uomo di merda” l’ancora silente Giletti, che invece, correttamente e opportunamente, aveva sottolineato i legami culturali che dovrebbero essere (e sono) patrimonio comune dei nostri popoli, ricordandoo che quegli edifici sono considerati storicamente motivo di vanto per la cultura italiana essendo stati progettati, su incarico dello zar Nicola I, dagli architetti italiani  Marco Ruffo e Pietro Antonio Solari, come lo è il Palazzo d’Inverno di San Pietroburgo (considerato “La Versailles russa”) opera dell’architetto italiano Francesco Rastrelli, coadiuvato da Antonio Rinaldi, Giacomo Quarenghi e Carlo Rossi. 

Questa sortita di Sallusti, tuttavia, è servita a farci conoscere un particolare che non conoscevamo. Infatti prima dell’abbandono dello studio televisivo il direttore di Libero  ha precisato: “Premetto che sono pronto a rinunciare al compenso“.  Cioè Sallusti viene pagato per farsi ospitare. Ma, data la frequenza delle sue apparizioni sui canali tv (per le quali dovrebbe essere lui a pagare, visto che ogni volta viene citata la testata del giornale che dirige) è lecito chiedere sotto quale voce vengono catalogati dalle tv i suoi compensi?

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