di FRANCESCO MARIA PROVENZANO –
Lunedì 23 maggio, la Commissione Finanze è impegnata nell’esame del decreto-legge n. 59 del 2016 (scade il 2 luglio), recante disposizioni in materia di procedure esecutive e per investitori in banche in liquidazione (ddl n.2362); il provvedimento è nel calendario dell’Assemblea a partire dal 7 giugno.
Martedì 24 l’Aula, riunitasi alle ore 16,30, approva in prima lettura, con 164 voti favorevoli, 27 contrari e 17 astensioni, il ddl governativo n. 1324 contenente “Deleghe al governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di aggiornamento dei livelli di assistenza, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza del ministero della Salute”. La parola passa ora alla Camera. E’ ora al vaglio dell’Assemblea il ddl n. 2232, già approvato dalla Camera dei deputati, e connesso, sull’assistenza ai disabili gravi. Nelle dichiarazioni finali, il senatore Centinaio (LN), pur apprezzando il riordino delle professioni sanitarie, ha espresso riserve sulla mancata individuazione di percorsi formativi per gli osteopati e ha annunciato l’astensione, i senatori Serenella Fucksia (Misto) e D’Anna (AL-A) annunciano voto favorevole. Apprezzando il metodo di lavoro seguito e richiamando in particolare l’aggiornamento dei LEA, hanno annunciato voto favorevole anche i senatori D’Ambrosio Lettieri (CoR), Laniece (Aut), Maurizio Romani (Misto-IdV), Aiello (AP), Maria Rizzotti (FI-PdL), Nerina Dirindin (PD), mentre Gaetti (M5S) ha annunciato voto contrario perché considera il provvedimento condizionato da interessi di categoria e da pressioni lobbistiche. Subito dopo l’Assemblea avvia l’esame del ddl n. 2232, recante disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, già approvato dalla Camera dei deputati. La relatrice, senatrice Parente (PD), illustra il provvedimento nel testo proposto dalla Commissione, che comprende 9 articoli. L’articolo 1 individua le finalità del ddl che, in attuazione di principi della Costituzione e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, è volto a favorire il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità. Esso disciplina misure di assistenza, cura e protezione, nel rispetto della volontà delle persone con disabilità grave. L’articolo 2 definisce le prestazioni assistenziali da garantire in tutto il territorio nazionale. L’articolo 3 istituisce il Fondo per l’assistenza e l’articolo 4 ne specifica le finalità. L’articolo 5 prevede la detraibilità delle spese per polizze assicurative finalizzate alla tutela delle persone con disabilità grave. L’articolo 6 regola l’istituzione di trust, vincoli di destinazione e fondi speciali e prevede agevolazioni tributarie. L’articolo 7 riguarda le campagne informative, l’articolo 8 prevede una relazione annuale alle Camere sullo stato di attuazione della legge, l’articolo 9 concerne la copertura finanziaria. Nella discussione generale hanno preso la parola Zuffada, Scoma (FI-PdL); Alessandra Bencini (Misto-IdV), Maria Spilabotte (PD). La seduta termina alle ore 19,50.
Mercoledì 25 i lavori dell’assemblea iniziano alle ore 9,30. In apertura di seduta il presidente Grasso ricorda Marco Pannella, scomparso lo scorso 19 maggio. Protagonista della storia politica del Paese, liberale e libertario, Pannella è stato leader del Partito Radicale, promotore instancabile di iniziative per la pace nel mondo e di campagne per i diritti civili, dal divorzio all’aborto, dalla libertà di ricerca scientifica all’eutanasia. Si associano alla commemorazione i senatori Compagna (CoR), Consiglio (LN), Quagliariello (GAL), Barani (AL-A), Orellana (Aut), Loredana De Petris (SI-SEL), Schifani (AP), Lucidi (M5S), Carraro (FI-PdL), Zanda (PD) e il ministro della giustizia Orlando, che hanno ricordato l’impegno di Marco Pannella per il federalismo europeo, la lotta contro la partitocrazia, i referendum per la soppressione della carcerazione preventiva e dell’ergastolo. L’Aula osserva quindi un minuto di raccoglimento.
L’Assemblea riprende poi l’esame del ddl n. 2232, sull’ assistenza in favore delle persone con disabilità grave. La discussione generale sulla relazione della senatrice Parente prosegue con gli interventi dei senatori Perrone, Liuzzi (CoR); Manuela Granaiola, Nerina Dirindin, Venera Padua, Laura Fasiolo, Erica D’Adda (PD); Floris, Gibiino (FI-PdL); Candiani, Erika Stefani (LN); Laura Bignami (Misto), Bocchino (SI-SEL).
La seduta pomeridiana inizia alle ore 16,30 con la prosecuzione dell’esame del ddl n. 2232, sull’assistenza alle persone con disabilità grave. La discussione generale si conclude con gli interventi dei senatori Sacconi (AP), Puglia (M5S), Maria Rizzotti (FI-PdL) e Nicoletta Favero (PD). Nella replica la relatrice assicura che il ddl integra, e non intacca, l’assistenza socio sanitaria. La sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche sociali, Biondelli, pone l’accento sul fondo di 90 milioni, volto a finanziare progetti personalizzati e a favorire la deistituzionalizzazione. I primi tre articoli sono approvati senza modifiche. All’articolo 4, relativo alla finalità del Fondo, viene approvato l’emendamento 4.28 (testo 2) a prima firma della senatrice Bignami (Misto) che sostituisce la lettera b) sugli interventi di emergenza. Gli articoli da 5 a 9 sono approvati senza emendamenti. Le dichiarazioni e il voto finale avranno luogo nella seduta del giorno successivo.
Giovedì 26 l’Aula inizia i lavori alle ore 9,35 e con 181 voti favorevoli, 20 contrari e 12 astenuti, approva con modifiche il ddl n. 2232 sull’assistenza in favore delle persone con disabilità grave; il testo torna pertanto alla Camera. L’Aula quindi approva con modifiche il ddl n.1627, recante l’introduzione nel codice penale del reato di frode in processo penale e depistaggio; anche questo testo torna all’altro ramo del Parlamento. Nelle dichiarazioni finali annunciano voto favorevole Alessandra Bencini (Misto-IdV), Laura Bignami (Misto), Anna Cinzia Bonfrisco (CoR), Divina (LN), Davico (GAL), Barani (AL-A), Laniece (Aut), Pagano (AP), Bertacco (FI-PdL), Stefania Pezzopane (PD). La senatrice Petraglia (SI-SEL) annuncia l’astensione; la senatrice Paglini (M5S) annuncia voto contrario. L’Assemblea quindi approva con modifiche il ddl n. 1627. Il testo torna perciò alla Camera. Il relatore, Casson (PD), illustra il testo proposto dalla Commissione che ha scelto di configurare il depistaggio come delitto proprio del pubblico ufficiale, anziché come reato comune generale, per il quale è prevista una pena da tre a otto anni. Alla discussione generale hanno preso parte Compagna (CoR), Giovanardi (GAL), Maria Mussini (Misto) e Cappelletti (M5S). L’articolo 1 viene approvato senza modifiche. Vengono respinti gli emendamenti di M5S volti a raddoppiare i termini di prescrizione e a prevedere l’interdizione dai pubblici uffici. All’articolo 2 sono stati approvati gli emendamenti identici 2.100 del relatore e 2.101 a prima firma di Lumia (PD), e l’emendamento 2.102 del relatore. Approvato anche l’emendamento aggiuntivo 2.0.100 di D’Ascola (AP). Nelle dichiarazioni finali annunciano voto favorevole Tosato (LN), De Cristofaro (SI-SEL), Buccarella (M5S), Caliendo (FI-PdL) e Lumia (PD). La seduta termina alle ore 13:40.
Nella seduta pomeridiana delle ore 16,30 vengono svolte interrogazioni a risposta immediata al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Delrio.
Sul primo argomento, attuazione del nuovo codice degli appalti, i senatori Stefano Esposito (PD), Malan (FI-PdL), Cappelletti (M5S), Cervellini (SI-SEL), Crosio (LN), Bruni (CoR) formulano domande riguardanti, in particolare, il criterio del minimo ribasso, le commissioni esterne, il project financing, le concessioni autostradali, le irregolarità concernenti la Tirrenia e la Salerno-Reggio Calabria, i correttivi e i tempi di emanazione dei decreti attuativi, il rating di legalità. Il ministro Delrio ricorda che il nuovo codice degli appalti è una delle riforme più importanti della legislatura e ha visto la luce grazie ad un approfondito e attento lavoro parlamentare. Il governo rispetterà le scadenze e recepirà le osservazioni parlamentari: i decreti attuativi saranno emanati prima dell’estate e non ci saranno vuoti normativi. Il ministro ha ribadito la scelta a favore della qualità degli appalti e della qualificazione degli operatori: stimolerà gli enti locali a ridurre il massimo ribasso (che interessa il trenta per cento degli importi) anche per importi sotto la soglia del milione; segnala che il criterio del massimo ribasso è, in ogni caso, meno pericoloso quando va a gara un progetto esecutivo. In tema di project financing e concessioni autostradali in scadenza, la scelta è quella della gara, anche se l’Unione europea consente l’affidamento in house.
Sul secondo argomento, problematiche relative al sistema portuale e al trasporto marittimo, i senatori Pamela Orrù (PD), Gibiino (FI-PdL), Maurizio Rossi (Misto), Crosio (LN), Bruni (CoR) hanno posto domande riguardanti in particolare il provvedimento di riordino del sistema portuale, la proroga delle concessioni portuali, la strategia di rilancio del porto di Genova, la valorizzazione delle infrastrutture portuali in Puglia. Il ministro Delrio si è soffermato sul piano strategico della portualità che è volto a superare un deficit di competitività dovuto a inefficienze logistiche. Le risorse non mancano, anche private, occorre però una regia centrale degli investimenti e un’azione di coordinamento per sviluppare l’intermodalità. Il ministro ha fornito chiarimenti sui porti di Genova, Taranto e Trieste; ha ribadito che è obiettivo del governo spostare il trenta o il quaranta per cento del trasporto merci dalla gomma al mare; ha assicurato infine che il regolamento delle concessioni è in fase di recepimento. La seduta è terminata alle ore 17:05.
La prossima settimana, per la tornata di elezioni amministrative, il Senato non terrà sedute. Pertanto la nostra rubrica si adeguerà.
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