Il manager Franco Tatò è morto all’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia) alla vigilia di un intervento endocardico per un ictus. Avrebbe compiuto 90 anni oggi. Accanto a lui la moglie Sonia e la figlia Carolina. Tatò era giunto oggi stesso nell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza ed è morto poco dopo il ricovero. Era già in Puglia nella sua masseria a Fasano, nel Brindisino.
Due anni fa, nel settembre 2020, in seguito ad una caduta nella masseria, aveva battuto la testa ed era stato ricoverato in gravi condizioni per qualche tempo, per poi essere dimesso.
Tatò era nato a Lodi, ma la sua famiglia è originaria di Barletta. E’ stato un politico, un sindacalista, un giornalista e un editore. Ma ebbe un ruolo di spicco nel Partito Comunista Italiano quando assunse l’onere di addetto stampa e stretto collaboratore di Enrico Berlinguer, accanto al quale si trovava quando a Padova il leader del Pci fu colto, durante il suo ultimo comizio, da un ictus e lui lo soccorse fino all’arrivo dell’ambulanza, standogli accanto in ospedale fino alla fine. Autore anche di libri, fu lui a fondare nel 1988 l’agenzia di stampa “DIRE”.
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