La Marina degli Stati Uniti ha riferito che il suo cacciatorpediniere missilistico Uss Milius ha condotto oggi una missione sui diritti e le libertà di navigazione nel Mar cinese meridionale, vicino alle isole Spratly, rivendicate da Pechino. L’annuncio, che rivendica la conformità dell’operazione al diritto internazionale, è arrivato mentre le forze armate cinesi sono impegnate per il 3° giorno consecutivo in esercitazioni intorno a Taiwan, in risposta all’incontro della scorsa settimana negli Usa tra la presidente di Taipei e lo speaker della Camera Usa. Questa manovra della Marina militare americana, come è evidente, rappresenta per la Cina una sorta di provocazione e di ingerenza nei suoi affari interni, già tormentati dai dissapori esistenti tra la Cina e i governanti dell’isola di Taywan, che rivendicano la loro autonomia da Pechino mentre la Cina nega questo diritto. Insomma accendere micce, sia pur ancora incruente, in quell’area già afflitta da tensioni storiche non è il modo migliore di accogliere l’invocazione di Papa Francesco, ribadita in occasione della Pasqua e rivolta a tutti gli Stati indistintamente, ad adoperarsi per la difesa della pace e lo spegnimenti di tutti i focolai di guerra.
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