Le indagini
Comunque spetta adesso alla magistratura chiarire e verificare quanto accaduto tra il 18 e il 19 maggio scorsi, notte in cui, secondo l’accusa, si sarebbe consumata l’aggressione sessuale. Tra oggi e domani la 22enne verrà sentita per raccogliere, con le garanzie previste dalla legge, la sua versione, a cui vanno ancora trovati i riscontri. Versione che, tramite l’avvocato Stefano Benvenuto, ha riportato in poche pagine depositate in Procura lo scorso 3 luglio. Sul ragazzo graverebbe il sospetto di aver drogato il cocktail bevuto dalla giovane in compagnia del presunto aggressore. Tutte cose da verificare nel corso delle indagini.
In queste ore si sta anche procedendo all’analisi del cellulare della ragazza e dell’amico di Leonardo Apache che quella notte era ospite in casa La Russa (quello del figlio del senatore invece non è stato sequestrato anche per questioni giuridiche) per verificare i contenuti delle chat e i messaggi scambiati sui social. Tra gli elementi che saranno da analizzare ci sono le immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza piazzate fuori dall’Apophis Club di via Merlo, o nei pressi dell’abitazione di La Russa.
La versione della presunta vittima
Quella sera, intorno a mezzanotte, ha raccontato, era andata a ballare con un’amica nel locale esclusivo nel cuore di Milano. Lì, dopo averne perso le tracce, ha rivisto Leonard La Russao. Si salutano e poi, dopo due drink, ha riferito di non ricordare più nulla, ma di essersi svegliata “confusa” e “nuda” nel letto del ragazzo intorno a mezzogiorno.
Alla richiesta di spiegazioni “Leonard mi disse: ‘siamo venuti qui dopo la discoteca con la mia macchina‘, che ‘aveva avuto un rapporto con me sotto effetto di sostanze stupefacenti‘ e che un suo amico, che stava dormendo in un’altra stanza (lei ha precisato di non averlo mai visto, ma che era uno dei dj della serata) – aveva avuto “un rapporto a mia insaputa“. (Il dj al momento non risulta essere indagato).
Spaventata – continua la ragazza nella denuncia – mandai un messaggio all’amica che era con me la sera prima per chiederle che cosa fosse accaduto e se fosse stata drogata. “Stavi benissimo prima del drink – risponde l’amica– ho provato a portarti via ma non mi ascoltavi“.
Uscita dalla casa, ha chiamato la madre che l’ha convinta a farsi visitare alla clinica Mangiagalli. I medici le hanno riscontrato una ecchimosi al collo, una ferita alla coscia e positività alla cocaina, che aveva assunto prima di andare in discoteca. Inoltre è risultata positiva alle benzodiazepine.
Ora andrà verificato se queste sostanze erano in quantità compatibile con l’uso abituale di tranquillanti che la giovane ha spiegato di assumere su prescrizione medica o se in dose superiore, al punto da ipotizzare che sia stata stordita.
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