Viene sospettato un responsabile per la tragica esplosione di una palazzina avvenuta a Milano il 12 giugno con un bilancio di tre morti (la padrona di casa di 43 anni e due fidanzati di origine marchigiana, Chiara Magnamassa (foto in basso) e Riccardo Maglianesi) più alcuni feriti. Il sospettato sarebbe Giuseppe Pellicanò, il marito della padrona di casa, iscritto nel registro degli indagati per il reato di strage. L’ipotesi (tutta da verificare) è che sia stata effettuata una manomissione dell’impianto del gas, come si deduce dal contatore del gas di quell’appartamento che aveva segnalato un improvviso picco di consumi. L’avvocato Danilo Bompadre, legale al quale si sono affidati i familiari dei due fidanzati, entro lunedì dovrà indicare il nome di un perito di parte: ‘’Bisognerà accertare la conformità dell’impianto del gas, l’usura, una eventuale manomissione, la natura delle impronte repertate, eccetera. Dobbiamo capire se siamo di fronte ad un’ipotesi dolosa o colposa”.
L’esplosione provocò il crollo parziale della palazzina in via Brioschi, in zona Navigli a Milano. Si stabilì subito che la causa era stata probabilmente causata da una fuga di gas. Nove i feriti, tra cui una donna incinta e 4 bambini. Gravemente ustionate due sorelline di 7 e 11 anni trasportate all’ospedale Niguarda. Fra le vittime anche la madre delle bimbe, una donna di 43 anni, mentre è rimasto ferito il padre 51enne.
Lo scoppio ha provocato il crollo della parte interna all’edificio che affaccia sul cortile di un palazzo più ampio, cui si accede da via Portoferraio. Il crollo è avvenuto attorno alle 8.45 mentre molti abitanti dell’edificio erano ancora in casa.
Gli abitanti dei palazzi vicini hanno avvertito come l’esplosione di una bomba e si sono riversati in strada ancora in pigiama. Le vie limitrofe a Via Brioschi sono state chiuse al traffico per far intervenire i numerosi mezzi di soccorso, le ambulanze, gli automezzi di vigili del fuoco, carabinieri, polizia e vigili urbani. Sul posto è arrivato anche l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, allora ancora in carica.
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