E’ di 21 morti e altrettanti feriti il bilancio, ancora provvisorio, del tragico deragliamento di un bus turistico avvenuto ieri sera sulla sopraelevata di Mestre per cause in corso di accertamento: la più probabile un improvviso malore del conducente, Alberto Rizzotto, persona esperta di 48 anni (foto a lato), deceduto nell’incidente.
Tra i 15 feriti, 11 sono stati già identificati: 4 ucraini, 1 tedesco, 1 francese, 1 croato, 2 spagnoli e 2 austriaci. È quanto ha fatto sapere il prefetto di Venezia, Michele Di Bari, in collegamento a Tg1 Mattina. Molti di loro – a quanto si apprende dall’Adnkronos – si trovano in rianimazione, in particolare due sono stati operati nella notte a Padova e sono ricoverati in terapia intensiva. Il bus, precipitato da un cavalcavia a Mestre e poi andato a fuoco, stava rientrando al camping “Hu” di Marghera.
Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi ha detto che un riesame di quanto accaduto al pullman sarà fatto oggi. “Noi allo stato non siamo in grado di fare una ricostruzione precisa degli avvenimenti”, ha affermato, rimandando alle prossime ore ulteriori commenti. “Oggi disporremo un’attività medico-legale”, ha poi aggiunto, “sia per attività ordinaria di controllo sia anche perché possiamo immaginare che vi sia qualche soggetto privo di documenti e dobbiamo provvedere ad acquisire tutti gli elementi necessari per l’identificazione”. Il mezzo nel frattempo è stato sequestrato.
Sarà compiuta oggi anche la identificazione delle vittime, persone che alloggiavano in un camping, tra cui anche turisti ucraini.
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