TELEFONATA di ERDOGAN a PAPA FRANCESCO su come adoperarsi per porre fine al conflitto tra Israele e Hamas

(ANSA/AP Photo/Emrah Gurel)

C’è oggi una notizia che smentisce i pelosi scetticismi di quanti continuano a soffiare sul fuoco delle polemiche e delle smentite sulla speranza di un incontro di pace che ponga fine alla carneficina  in atto in Medio Oriente. La notizia è questa:  il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto questa mattina un colloquio telefonico con Papa Francesco durante il quale è stata ribadita  da entrambi gli interlocutori l’importanza di porre fine al conflitto tra Israele e Hamas . Al centro della telefonata la situazione in Medio Oriente, dove una imminente operazione di terra da parte delle truppe israeliane crea apprensione per la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e il destino di più di due milioni di civili. Raid mirati in attesa dell’offensiva di terra che Netanyahu smentisce di aver sospeso.

Hamas: oltre 7 mila morti tra cui 3 mila bambini. Altri 12 camion di aiuti nella Striscia. Raffica di missili sull’area di Tel Aviv. Lo Stato ebraico si rifiuta di concedere il visto ai funzionari delle Nazioni Unite dopo la polemica con Guterres

In base a quanto reso noto dalla presidenza turca, Erdogan avrebbe espresso a Papa Francesco grande preoccupazione chiedendo alla Santa Sede di intervenire per porre fine alle violazioni dei diritti umani che hanno caratterizzato le ultime settimane e intercedere per un cessate il fuoco.

Il pontefice: lavorare per soluzione a due Stati

Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, rispondendo alle domande dei giornalisti ha affermato: “Posso confermare che questa mattina si è svolta una conversazione telefonica tra il Papa e il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan. La comunicazione, richiesta da quest’ultimo, si è incentrata sulla situazione drammatica in Terra Santa“. “Il Papa ha espresso il suo dolore per quanto avviene e ha ricordato – ha aggiunto Bruni – la posizione della Santa Sede, auspicando che si possa arrivare alla soluzione dei due Stati e di uno statuto speciale per la città di Gerusalemme“.

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