L’Alitalia ha annunciato la procedura di licenziamento per 2668 dipendenti in cassa integrazione a zero ore. La reazione e la proposta dei sindacati

L’Alitalia ha annunciato l’avvio della procedura di licenziamento di 2.668 dipendenti in cassa integrazione a zero ore per riduzione del personale. L’azienda aeronautica sostiene di non aver più la possibilità  al reimpiego dei lavoratori attualmente sospesi in cassa integrazione”.

La prima reazione a questa comunicazione è arrivata dalla Uil trasporti per bocca del segretario generale Claudio Tarlazzi, e del segretario nazionale della Uil Trasporti, Ivan Viglietti, i quali hanno chiesto che il Governo intervenga subito.

“Il Decreto Asset – dichiarano i due segretari – ha fissato per questi lavoratori il termine per fruire della cassa integrazione al 30 ottobre 2024, quindi dal giorno successivo si pone il problema della ricollocazione di questi lavoratori che rappresentano un patrimonio importante per il settore del trasporto aereo del nostro Paese, un settore che sta vivendo uno sviluppo importante avendo raggiunto i livello pre covid”.

E affermano: “Chiediamo che i 3000 lavoratori vengano ricollocati nelle tre aziende nate dallo spacchettamento di Alitalia o in altre aziende del settore, a seguito di una adeguata formazione che consenta anche il mantenimento delle certificazioni, una misura, questa, che era già stata prevista e che non ha invece avuto mai applicazione. Tarlazzi e Viglietti, comunque, chiedono che venga allungato il periodo di cassa integrazione per tutto il 2025“.

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