Al di là dei sorrisi e dei baci sulle guance scambiati ad ogni incontro, tra Angela Merkel e Matteo Renzi c’è stato oggi uno scambio di stoccate tra la Cancelliera tedesca e il capo del governo italiano sul fronte della flessibilità con particolare riferimento alle banche. “Credo – ha detto la Merkel – che sia stata concessa una certa flessibilità a certi Paesi per favorire la crescita. Guardando soprattutto all’Italia, posso dire che abbiamo adottato diverse soluzioni, ma non possiamo ridiscutere ogni due anni le regole del settore bancario. Non possiamo ora cambiare le regole ogni due anni sulle banche. A livello Ue abbiamo appena lavorato per avere regole sulla ricapitalizzazione”. L’attuale quadro dell’Unione bancaria, ha sottolineato Merkel, “offre la possibilità di affrontare le richieste di ogni stato membro”.
“Nessuno vuole cambiare le regole europee sulle banche” ha replicato Matteo Renzi. “Abbiamo perduto l’occasione con i governi Berlusconi, Monti e Letta – ha detto con il solito metodo dello scaricabarile – di intervenire in modo strutturale, come ha fatto la Germania intorno al 2010-2011”, quindi è “inutile piangere sul latte versato perché non possiamo farlo adesso che le regole sono diverse”. Renzi ha assicurato che “in questa situazione, se ci fossero problemi, saremmo in condizioni di proteggere i denari di correntisti e cittadini”. “L’Italia – ha sottolineato – non chiede di non rispettare le regole. L’ultima che non le ha rispettate in Europa è stata la Germania nel 2003, e l’Italia di Berlusconi glielo consentì”.
“Noi abbiamo messo il sistema (bancario, ndr) in sicurezza, abbiamo fatto pulizia, abbiamo fatto l’operazione banche popolari che serve ad evitare gli scandali, mi auguro che le azioni di responsabilità si facciano”: lo ha detto il premier Matteo Renzi.
“L’Italia – ha detto Renzi con una prudente retromarcia – ha l’ambizione di guidare il percorso di cambiamento dell’Ue venendo qui a portare idee e proposte, non per chiedere deroghe, anche perché nelle regole ci sono spazi per fare tutto ciò che serve al nostro Paese”.
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