di FABIO CAMILLACCI/ E’ Napoli-Inter la prima finale della Supercoppa Italiana nella sua nuova veste di quadrangolare. Si perchè a noi italiani, soprattutto nel calcio, piace copiare. E questa Supercoppa è una copia di quella che da un po’ di tempo è la Supercopa de Espana: le prime due di campionato (Napoli e Lazio) e le due finaliste di Coppa Italia (Fiorentina e Inter) a sfidarsi in terra d’Arabia Saudita in un mini-torneo con gare a eliminazione diretta. Un doppio 3-0 ha scandito le due semifinali: dopo il 3-0 con cui il Napoli di Mazzarri ha eliminato la Fiorentina, ecco il 3-0 dell’Inter alla Lazio.
Cornice triste. Gli arabi garantiranno pure parecchi soldi alla Lega Calcio, ma giocare in uno stadio fatto di pubblico finto come quello di Riyad, è davvero una tristezza. Uno stadio peraltro semivuoto; addirittura a Fiorentina-Napoli hanno assistito solo 9.762 spettatori. Insomma, una location triste come è triste lo scenario che caratterizza la Superlega araba: soldi tanti, emozioni vere poche. Alla fine, scherzo del destino, la finalissima sarà come da tradizione: i campioni d’Italia del Napoli contro i detentori della Coppa Italia dell’Inter.
Inter-Lazio 3-0: dominio nerazzurro, biancocelesti letteralmente umiliati. Tre reti, due traverse, le parate di Provedel e tante occasioni sprecate, testimoniano che in campo è esistita solo una squadra. Non pervenuta la compagine di Maurizio Sarri. Sul taccuino spiccano le reti di Thuram, Calhanoglu e Frattesi; il tecnico Simone Inzaghi si conferma “asso di coppe”. Raggiunta la finale, adesso l’allenatore interista punta a entrare nella storia vincendo la terza Supercoppa di fila sulla panchina dell’Inter.
Inter straripante. Lazio maltrattata per 90 minuti con qualità e intensità. Nessun passaggio a vuoto, nessuna occasione concessa all’avversario, approccio al match da indemoniati e gara arrembante anche sul 3-0 e fino all’ultimo secondo del recupero. Il pessimismo espresso da Sarri alla vigilia, si è così materializzato. Inter troppo più forte della Lazio; anche se la figuraccia laziale va ben oltre i reali valori in campo. Chiudere la partita senza mai tirare in porta, è un pessimo segnale per il prosieguo della stagione biancoceleste. Lunedi 22 gennaio alle ore 20 la finalissima Napoli-Inter.
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