di MARCO VALERIO/ Jannik Sinner supera il russo Daniil Medvedev in 5 set nella finale dell’Australian Open 2024 e conquista il suo primo Slam in carriera. Un’impresa storica quella del 22enne altoatesino, che diventa il terzo azzurro di sempre a trionfare in uno dei quattro tornei più importanti al mondo in campo maschile, interrompendo un digiuno che durava da 48 anni; cioè dal successo di Adriano Panatta al Roland Garros del 1976. La vittoria arriva dopo una rimonta epica, da 0-2 a 3-2, in cui Sinner sfrutta al massimo la maggior brillantezza sul piano fisico, la forte tenuta mentale e piegando l’avversario al quinto set.
Sinner nella storia. Jannik scrive così un capitolo fondamentale nella storia del tennis e, più in generale, dello sport italiano, spezzando una maledizione che durava da quasi mezzo secolo. Lo fa al termine di una finale lunghissima, quasi 4 ore, e soffertissima, che lo vede a un passo dal tracollo, ma poi capace di rialzarsi, ritrovare nuova linfa ed energia fino a riuscire ad avere la meglio su un avversario ormai sfinito.
L’inizio del match. Medvedev domina i primi due set sfruttando soprattutto un servizio micidiale, Sinner soffre la capacità di lettura del russo quando è lui in battuta, sbaglia moltissime prime palle e si innervosisce; ma poi, dopo il secondo 3-6 incassato, qualcosa in lui cambia. Il servizio migliora, le prime palle cominciano a entrare, l’avversario tradisce la stanchezza e Jannik ritrova fiducia nei propri mezzi.
La rimonta di Jannik. Il terzo e il quarto set scivolano via con grande equilibrio, ma è l’azzurro a riuscire a breakkare nei momenti decisivi, allungando e vincendoli entrambi 6-4. Una volta portata l’inerzia del match dalla sua, Sinner è spietato e con un Medvedev ormai a corto di energie fa suo il quinto e ultimo set entrando di prepotenza nella storia del tennis. La sensazione, in ogni caso, è che questo sia solo l’inizio.
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